Da molto tempo ormai si parla di dipendenza da gioco d’azzardo come fosse una patologia psichiatrica a sé. E lo stesso si fa con lo “shopping compulsivo”, con la cosiddetta “new technologies addiction” (dipendenza da TV, internet, social network, videogiochi), con le “dipendenze da lavoro” (workaholism), con le “dipendenze dal sesso” (sex-addiction) e dalle relazioni affettive, e con alcune devianze del comportamento alimentare come l’ortoressia o dell’allenamento sportivo come la “sindrome da overtraining”.
Non a caso ho scritto anche la dizione americana, perché è proprio da lì che partono queste maliziose direttive. (Leggi anche il mio articolo: Psichiatria americana
In realtà, qualsiasi persona di intelligenza normale capisce che tutti i sù citati disturbi comportamentali sono solo sintomi di un malessere più profondo dell’individuo (concimato dalla tecnologia moderna) ma non sono malattie e sé stanti.
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