Depressione: dall’Infiammazione alla Neuro-infiammazione
Vi sono cellule chiamate macrofagi, monociti e cellule dendritiche che circolano continuamente nel nostro organismo e sono in grado di captare la presenza di un danno tissutale (meccanico, tumorale, infettivo) oppure la presenza di microbi pericolosi da eliminare e in risposta a queste evenienze, tali cellule producono sostanze che amplificano, prolungano e specializzano la risposta immunitaria, chiamate “citochine pro-infiammatorie” [le principali: fattore di necrosi tumorale Alfa (TNF-α), interleuchina 6 (IL-6) e interleuchina 1 (IL-1)]. Le citochine allertano anche i linfociti T e B (i B sono i produttori dei famosi anticorpi) per far fronte all’eventualità che il danno tessutale sia provocato da una ben precisa sostanza, cellula o microbo contro i quali i linfociti sono in grado di agire con armi più precise ed efficienti.
Per quanto riguarda la risposta al danno tissutale primitiva e aspecifica chiamata infiammazione, le citochine compiono diverse azioni tese a difendere e riparare i tessuti attaccati:
- Provocano vasodilatazione e quindi arrossamento ed edema nel luogo del danno o dell’infezione
- Provocano dolore per mettere a riposo la zona interessata e far si che su di essa venga concentrata l’attenzione
- Danno talvolta febbre per accelerare i processi di riparazione e guarigione
- informano il cervello che il corpo è danneggiato e pertanto ha bisogno di riparo e riposo per guarire.
Le citochine inoltre inducono alcune cellule specializzate a produrre altre sostanze che proseguono, amplificano e rendono più specifica la difesa dell’organismo, tra cui:
- prostaglandine pro-infiammatorie [attraverso la stimolazione dell’enzima ciclo-ossigenasi tipo 2 (COX2)]
- proteina C reattiva (PCR)
Non ho menzionato a caso, Continua a leggere