Depressione: dall’Infiammazione alla Neuro-infiammazione

Vi sono cellule chiamate macrofagi, monociti e cellule dendritiche che circolano continuamente nel nostro organismo e sono in grado di captare la presenza di un danno tissutale (meccanico, tumorale, infettivo) oppure la presenza di microbi pericolosi da eliminare e in risposta a queste evenienze, tali cellule producono sostanze che amplificano, prolungano e specializzano la risposta immunitaria, chiamate “citochine pro-infiammatorie” [le principali: fattore di necrosi tumorale Alfa (TNF-α), interleuchina 6 (IL-6) e interleuchina 1 (IL-1)].  Le citochine allertano anche i linfociti T e B (i B sono i produttori dei famosi anticorpi) per far fronte all’eventualità che il danno tessutale sia provocato da una ben precisa sostanza, cellula o microbo contro i quali i linfociti sono in grado di agire con armi più precise ed efficienti.

Per quanto riguarda la risposta al danno tissutale primitiva e aspecifica chiamata infiammazione, le citochine compiono diverse azioni tese a difendere e riparare i tessuti attaccati:

  1. Provocano vasodilatazione e quindi arrossamento ed edema nel luogo del danno o dell’infezione
  2. Provocano dolore per mettere a riposo la zona interessata e far si che su di essa venga concentrata l’attenzione
  3. Danno talvolta febbre per accelerare i processi di riparazione e guarigione
  4. informano il cervello che il corpo è danneggiato e pertanto ha bisogno di riparo e riposo per guarire.

Le citochine inoltre inducono alcune cellule specializzate a produrre altre sostanze che proseguono, amplificano e rendono più specifica la difesa dell’organismo, tra cui:

  • prostaglandine pro-infiammatorie [attraverso la stimolazione dell’enzima ciclo-ossigenasi tipo 2 (COX2)]
  • proteina C reattiva (PCR)

Non ho menzionato a caso, Continua a leggere

Vaccinazione anti-Covid

Molte persone, dopo la vaccinazione anti-Covid, riferiscono disturbi neuro-psichiatrici come insonnia, ansia e depressione. Probabilmente c’è una componente psicologica dovuta al fatto che prima della vaccinazione tali persone temevano che la sostanza iniettata facesse loro male e quindi l’aspettativa negativa si è trasformata in disturbo reale; questo con l’aggravante che molti sono stati vaccinati a forza, pena la perdita della libertà o del lavoro e quindi a maggior ragione, ciò che è stato loro inoculato ha prodotto effetti psicologici negativi aggiuntivi, come chi riceva uno schiaffo senza potersi ribellare. Oltre agli aspetti psicologici su menzionati però vi è con molta probabilità una componente organica proprio nella reazione immunitaria dell’organismo al vaccino la quale risposta comporta un temporaneo stato infiammatorio con liberazione di citochine e conseguente neuro-infiammazione.

Neuro-infiammazione & Depressione

A tutti è capitato di sentirsi stranamente giù prima o durante un semplice raffreddore, influenza, Covid o anche vaccinazione anti-Covid in un modo diverso dal solito, dove mancano le forze e la voglia di fare. Si starebbe volentieri solo a letto a dormicchiare oppure, dipende dal temperamento, ad alcuni contemporaneamente alla discesa dell’umore, sale molto l’ansia e l’irrequietezza.

Tale depressione dell’umore è tipicamente collegata allo stato infiammatorio in atto nel corpo e in particolare a sostanze in circolo che sono chiamate citochine (principalmente interleuchina 1, interleuchina 6 e TNF Alfa); tali citochine, partendo dal corpo raggiungono il cervello (neuro-infiammazione) nel quale provocano modificazioni biochimiche volte a mettere l’individuo colpito da infezione a riposo, per guarire: calo dei neurotrasmettitori serotonina, dopamina e noradrenalina con conseguente stanchezza, perdita di interessi e sonnolenza. Tale condizione accompagna anche malattie più persistenti di un’influenza come le malattie autoimmuni (sclerosi multipla, morbo di Chron, colite ulcerosa, psoriasi, artrite reumatoide, tiroidite di Haschimoto, ecc.) oppure altre infiammazioni o infezioni.

Qualcuno allora ha pensato: non è che abbiamo trovato la causa della depressione? E’ forse la depressione, dovuta ad un processo infiammatorio in atto, magari leggero e di cui non si è consapevoli? Ovviamente si è proceduto a valutare i livelli di citochine pro-infiammatorie in ogni depresso ma si è visto che solo alcuni le avevano alte quindi si è concluso che la causa della depressione non è sempre un processo infiammatorio sottostante. Però si è arrivati a considerazioni interessanti e cioè: Continua a leggere