Astinenza da antidepressivi: fase 1 e fase 2
Gli antidepressivi sono, tra gli psicofarmaci, quelli che danno la più prolungata e spesso insopportabile condizione di astinenza caratterizzata da due fasi:
fase 1, esordisce dopo qualche giorno dalla brusca sospensione del farmaco, è caratterizzata da uno stato acuto di ansia, agitazione, insonnia con vividi sogni tumultuosi, inappetenza, nausea, vertigini, sintomi simil-influenzali e ipersensibilità sensoriale; è una condizione piuttosto gravosa ma è possibile mitigarla (anche se non annullarla) scalando piano il farmaco. Se si è effettuato uno scalaggio troppo rapido inoltre, è sufficiente risalire un po’ col dosaggio per risentirsi bene nel giro di 24 ore. Tale fase acuta, è denominata dagli inglesi Antidepressant Discontinuation Syndrome (ADS) ed è simile per tutti cioè non è un ritorno della propria malattia.
L’ondata successiva invece, la fase 2, compare da 1 a 6 mesi dopo la totale sospensione del farmaco, quando la fase 1 si è già risolta e uno pensa di esserne fuori; è caratterizzata dal ritorno, in forma più violenta, della sintomatologia che l’antidepressivo aveva corretto: depressione, disturbi d’ansia, attacchi di panico, ossessioni, quello che avevi torna in forma amplificata. Tale seconda fase è denominata Rebound Syndrome cioè sindrome da rimbalzo: un pallone compresso sott’acqua e mollato, non torna soltanto alla superficie ma schizza tanto in alto quanto in basso era stato costretto a scendere. Questo perché l’antidepressivo non guarisce la malattia (come fanno ad esempio gli antibiotici) ma ne “comprime” soltanto i sintomi: quando lo sospendi, la malattia rimbalza.
La fase1 inoltre è più violenta con gli I-Mao e con i Triciclici mentre è assai mite con Fluoxetina e Agomelatina (probabilmente per la loro lunga emivita). Tra gli antidepressivi moderni poi, è violenta con la Paroxetina (per il suo effetto anticolinergico) e con la Venlafaxina (per la sua breve emivita).
E’ intuitivo che l’astinenza da antidepressivi con le sue due fasi, è provocata dalle modificazioni, sempre più profonde, che l’organismo ha messo in atto per contrastare gli effetti biochimici del farmaco durante l’assunzione cronica. Questo perché una legge biologica fondamentale vuole che ogni organismo perturbato tenti di tornare all’equilibrio. Quando sospendi il farmaco quindi, i meccanismi biochimici di contro-regolazione non più in competizione col farmaco, prendono il sopravvento, come il pallone spinto sott’acqua (presenza dell’antidepressivo) e poi di colpo mollato (sospensione dell’antidepressivo).
La fase 2 dell’astinenza è assolutamente la più pericolosa ed è quella che fa si che molte persone non riescano mai a staccarsi definitivamente dagli antidepressivi ma continuino a smetterne e ricominciarne l’assunzione.
Importante è tuttavia notare che non tutte le persone che assumono un antidepressivo ne rimangono schiave: alcuni ne traggono beneficio soltanto, lo prendono per il tempo strettamente necessario, sistemano con impegno ciò che non funziona nella loro vita e, quando interrompono il trattamento hanno solo piccoli fastidi.
Riassumendo:
- non andate avanti anni con gli antidepressivi ma provate sempre a smettere una volta che il benessere si è consolidato (dai 3 ai 6 mesi di benessere stabile poi si deve provare a smettere)
- mentre fate la cura lavorate con impegno per cambiare ciò che non va in voi e nella vostra vita
- cominciate l’assunzione di un antidepressivo soltanto se il vostro malessere è davvero insopportabile.
A. Mercuri
Salve Dottore. Sono nella fase 2. E in effetti sono tornate depressione e ossessione all’ ennesima potenza. Ma che faccio adesso che sono bloccato in questo stato di estrema difficolta’? È necessario tornare alla terapia originale? Ho smesso di colpo e ho sbagliato lo so ma sono quasi due mesi senza antidepressivo. Pur soffrendo molto non vorrei tornare indietro. grazie
Buongiorno, non c’è il tutto o niente, magari non serve riprendere la vecchia terapia ma basta qualcosa che allevi il su stato attuale di ritorno della sintomatologia amplificata dall’astinenza. In generale la sospensione brusca di un antidepressivo comporta una fase 1 pesante ma passeggera; per quanto riguarda la fase 2, essa interviene dopo 1-6 mesi dopo la sospensione di un antidepressivo e la sua gravità non risente dalla modalità con cui si è sospeso il farmaco ma risente della gravità del disturbo di base, dalla durata della “terapia” e dal dosaggio assunto.
Devo ovviamente conoscerla per poterla aiutare.
Io prendevo fino a fine luglio 37,5mg mattina e 37,5mg sera di efexor, ora pschiatra mi ha detto di togliere pastiglie di efexor e prendere 5gg mattina e 5gg sera di Daparox, io però prendo solo sera, ma mi sento un po’ stordita mi fate sapere . Grazieeeeeee mille buona serata
Buongiorno, non so di preciso il perchè si senta stordita ma 5 mg di paroxetina non corrispondono a 75 di venlafaxina. Il suo medico le aveva detto di prendere 10 di paroxetina, evidentemente c’era un motivo. Tenga comunque conto che paroxetina ha un effetto sedativo che venlafaxina non ha quindi paroxetina all’inizio del trattamento può dare sensazione di stordimento.
Salve dottore mi chiamo Claudia ho 55 anni in premenopausa e di conseguenza in assenza di ciclo sono caduta in una depressione importante ( COVID quarantene) ecc . Assumo da circa 6esi zoloft prima da 50 mg poi lo specialista mi ha portato il dosaggio a 100. Con 150 mg di lirica. Per attacchi di panico forti agitazione difficoltà a lavorare per l ansia sempre al mio fianco , con tanta paura ( paura della paura ) io la chiamo così . Vorrei sostituire la setralina con la venlafaxina. Perché penso sia più rilassante dal punto di vista dell ansia e perché in passato l ho già presa per introdurre un principio è necessario scalare il precedente? E secondo lei potrà migliorare il mio stato d ansia ? Grazie . Claudia
Buongiorno, dovrei assolutamente conoscerla prima di poter dire qualsiasi cosa di sensato
Dunque dopo 4 anni di assunzione ,ho scalato nel giro di 3 mesi e devo dire che ho avvertito pochissimi sintomi trattati con il rivotril al bisogno,però successivamente della fase 2 che si parla sembrava esserci ma ad un anno è rimasta la solita residua della depressione maggiore che mi dicono che oramai distimia, quindi da una parte speravo che fosse una fase 2 ma questo non è nel mio caso in quanto ormai 1 Ann dalla scalaggio ma sembra che è la malattia in forma attenuata che si cercava di curare , a meno che la fase 2 dura più di 6 mesi avendo modificato i sistemi di neurotrasmettitoriale
Dott. buonasera, volevo domandarle se lo scalaggio di un antipsicotico di prima generazione può portare a sintomi postumi lo scalaggio di ansia, agitazione e nausea ?
Se l’assunzione è stata protratta per anni
Certamente si, anche gli antipsicotici danno sindromi di astinenza più o meno prolungate oltre al ritorno di quello che c’era prima.
Salve,volevo raccontarvi cosa mi sta capitando a me. Prendo.daparox 20 mg da circa sette anni per un disturbo disturbo ansia generalizzata. Adesso è da qualche mese.che ,d accordo con il.mio.psichiatra,lo stiamo scalando e da novembre ne sto prendendo mezza.compressa un.giormo si e uno no. ma.da un mese circa ,complice anche un forte stress, ho dinuovo ansia ,irritabilità, pianto spesso..mi sento dentro un incubo..può trattarsi della.fase due considerando che prendo.la.paroxetina da 7 anni?
Buonasera dottore, ho 30 anni e da 5 anni assumo 10 gocce di laroxyl al giorno per emicrania con depressione. Per scalare il farmaco secondo la sua esperienza come si dovrebbe procedere e con quali tempistiche ? Grazie
Provi col tempo massimo consigliato, 3 mesi. Le prime 5 in 1 mese le seconde 5 in 2 mesi
Capito, io ne prendo 5 la mattina e 5 la sera. In tal caso converrebbe ridurle in ambo gli orari? O posso eliminare anche solo quelle della mattina e lasciare solo le 5 la sera, nel 1mo mese?
Dottore lo Zoloft da molta dipendenza? Io lo dovrei assumere per minimo 3 mesi
Grazie
Si, soprattutto se efficace dà moltissima dipendenza, spesso a vita. Si prova a sospenderlo ma dopo un mese circa ritornano i disturbi quindi lo si riprende; poi ad un certo punto non funziona più e allora cominciano i guai più grossi. Il più delle volte è così anche se certamente ho incontrato rari casi in cui una persona ha assunto un antidepressivo per un certo tempo poi l’ha sospeso ed è stata bene dieci anni. Ma sono casi rari. Ovviamente ci sono casi in cui l’antidepressivo è inevitabile, come le gravi depressioni che mettono a rischio la vita; allora in quel caso diventa il male minore e io stesso lo prescrivo. Ma sono pochi i casi simili.
DOTTORE SALVE
Volevo chiederle se anche gli antipsicotici fanno questa fase uno e fase due ovvero astinenza una volta tolti.
Io uso olanzapina 2. 5mg al mattino e 5 mg la sera
Vorrei toglierlo ma mi dicono che poi ho la ricaduta delle ossessioni.
Saluti
In generale si. Se li togli lentamente puoi anche evitare la fase 1 ma la fase 2 si presenta con un ritardo variabile a seconda della patologia di base. C’è una fase iniziale in cui l’umore risale ma poi si va incontro alla ricaduta o nella psicosi o nell’esaltazione maniacale che sono i due motivi principali per cui si assumono gli antipsicotici come olanzapina.
Quindi non se ne può uscire Comuqnue? Magari solo ridurre la dose di olanzpaina?
Se ci sono gravi patologie psichiatriche sottostanti di solito è difficile uscirne; se invece, come capita nella maggior parte dei casi, sono stati dati senza un grave motivo, allora uscirne è possibile e anche molto piacevole.
Devo però conoscerla direttamente con un colloquio per capire quale è il suo caso e se può o meno provare a ridurne le dosi. Per ora, segua il suo psichiatra.
Per ossessioni gravi dottore. Però gli effetti collaterali sono tanti. Le ossessioni mi portavano tagliarmi sulle braccia. A piangere sempre. A non dormire per niente la notte. Poi sono partito con lo zoloft e sono arrivato a mille farmaci ora tutto sostituito da olanzapina. Anche anafranil 150mg preso per un anno. E tante benzodiazepine. Cosa ne pensa?
Ossessioni? Devo fare la mia diagnosi, non mi baso su quella fatta da altri. Comunque altro, via mail, non posso fare. Quando e se mai volesse fare colloquio, sa come trovarmi.
Dottore
Prendo farmaci da anni ma ho difficoltà nello studio.
Prendo adesso fluoxetina 40mg, anafranil 40mg e risperidone 3 mg
Lo psichiatra dice che ci sta gente che si è laureata con 8 mg di risperidone
Io sinceramente non so che pensare
Leggo e non mi rimane nulla e sono fermo con lgi esami da anni.
Ho dimenticato tutte le conoscenze.
Cosa pensa lei? Quale farmaco può essere?
Grazie
Penso che sia il Risperidone 3 mg. Non capisco perchè 40 mg di fluoxetina + 40 di Anafranil però col freno a mano tirato del Risperidone 3 mg….Comunque devo conoscerla direttamente per capire, non certo via mail.
Dottore anche per il risperdal che prendo a 1mg per sospenderlo devo andare lentamente?
Lo prendo da 3 mesi ma non voglio più prenderlo
Grazie
Ovviamente sarebbe opportuna la sospensione graduale
Dottore prendo Anfranil 50 mg da anni e mi trovo bene. Dice che devo provare a smettere o continuare? La mia era una depressione grave che non facevo più nulla se non stare sul letto e non mangiavo e non mi lavavo nemmeno. Piangevo solo e non dormivo per nulla.
Grazie
Buongiorno, da come mi descrive la sua depressione il suo è uno dei pochi casi in cui l’antidepressivo è assolutamente indicato e necessario. L’unica cosa che può provare a fare è ridurre la dose magari di 10 mg. Comunque non so nulla di lei, non so come sta ora e non posso quindi dire null’altro.
Ora sto bene dottore. Da qua do mi è stato dato. Ha funzionato sempre alla grande.
Benissimo, effettivamente Anafranil rispetto agli SSRI, ha la caratteristica di continuare a funzionare molto a lungo negli anni. L’avvertenza però è di assumerlo sempre al dosaggio più basso possibile perchè la velocità di assuefazione è proporzionale alla dose. E poi dipende anche da quanti anni uno ha: se ha 25 anni è assolutamente necessario che provi a scalare e smettere se ne ha 85 può anche godersi i benefici senza pensarci; nel senso che, siccome l’assuefazione è il destino negli anni di chi prende l’antidepressivo, se uno ha 25 anni potrebbe arrivare a 40 che poi non sa più come fare mentre se uno è anziano probabilmente riesce ad arrivare al traguardo senza assuefarsi
Ok. Grazie.
Dottore prendo 5 +5 +15 gg di rivotril da 20 giorni per uno stato d’ansia. Però ora lo voglio togliere
Visto che è poco tempo che Le prendo posso toglierne una goccia al giorno? O è troppo veloce?
Ora prendo il sereupim che mi ha tolto ansia.
Grazie
Si, certamente penso vada bene 1 gtt al giorno. Fermandosi ovviamente ogni tanto se sente che qualcosa non va. L’importante è che non vada su e giu.
Dottore prendo abilify da 5 mg da un mese per doc e depressione. Sto meglio e vorrei toglierlo
Il medico dice che lo posso togliere in un giorno perché ha un emivita lunga.
Dice che va bene?
Se ho una ricaduta meglio riprendere abilify o anafranil che lei ne parla benissimo.
Grazie e buongiorno
Dottore prendo abilify da 5 mg da un mese per doc e depressione. Sto meglio e vorrei toglierlo
Il medico dice che lo posso togliere in un giorno perché ha un emivita lunga.
Dice che va bene?
Se ho una ricaduta meglio riprendere abilify o anafranil che lei ne parla benissimo.
Grazie e buongiorno
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Buongiorno Matteo, io non toglierei di colpo nulla, dovrebbe passare alla soluzione orale di Abilify e scalare lentamente in modo anche da potersi accorgere dell’eventuale ricomparsa di sintomi e fermarsi magari a 2-3 mg. In ogni caso mi sembra troppo presto togliere un farmaco che sta facendo bene, dopo appena 1 mese….vuol dire ritorno quasi certo alla condizione di partenza.
Quanto alla sostituzione con Anafranil non ne capisco il motivo: Anafranil a dosaggio adeguato al DOC ha molti più effetti collaterali di Abilify 5mg (dose piccola) e soprattutto dà una dipendenza molto maggiore. Se le faceva bene Abilify tenga Abilify. Se abilify le dava effetti collaterali allora non so, dovrei conoscerla per consigliarla adeguatamente.
Buongiorno dottore, per lo scalaggio della perfenazina 4mg si potrebbe per comoditá passare all’haloperidol gocce?
GIOVANNI
Buongiorno dottore, per lo scalaggio della perfenazina 4mg si potrebbe per comoditá passare all’haloperidol gocce?
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Buongiorno Giovanni, in linea di massima no perchè Perfenazina ha un effetto ansiolitico e per alcuni antidepressivo mentre Aloperidolo ha esclusivamente un effetto antipsicotico che deprime l’umore. Eventualmente sarebbe meglio Talofen gocce ma per darle un consiglio personalizzato devo conoscerla in quanto dipende molto dal motivo per cui assumeva Perfenazina (Trilafon).
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GIOVANNI
Ho capito, per problemi di ansia e ossessioni.
Comunque ho notato che mi ha fatto salire molto la prolattina. Secondo lei si potrebbe associare un inibitore della prolattina. O conviene e basta scalare, e dovrebbe ritornare a posto?
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Le ripeto che senza conoscerla posso dirle solo cose generiche utili per i lettori ma che hanno un valore molto limitato per lei. Prima cosa, scalare perfenazina è difficile perchè non mi risulta esista in gocce. Ma poi, è sicuro di poterne fare a meno? Io mi trovo molto bene con Abilify a basso dosaggio tipo 5 mg o anche meno (esiste la soluzione orale) in sostituzione di Perfenazina oppure associandola ad essa. E’ molto importante notare che Abilify ha la proprietà unica di abbassare il livello della prolattina al contrario di quasi tutti gli altri psicofarmaci.
Ho capito, per problemi di ansia e ossessioni.
Comunque ho notato che mi ha fatto salire molto la prolattina. Secondo lei si potrebbe associare un inibitore della prolattina. O conviene e basta scalare, e dovrebbe ritornare a posto?
Dottore
Uso psicofarmaci da 7 anni per ossessioni
Vorrei liberarmi da questi farmaci.
Ho preso clotiapina 8 gocce per tre anni e sono riuscita a toglierla.l e anche 50 mg di Anfranil e 40mg di fluoxetina. Ma poi ho preso olanzapina per 1 anno tra dosaggi di 2.5mg e 5mg
. L’ho tolto ma dopo 3 mesi ho avuto una brutta ricaduta. Ora da 5 mesi mi e’stato dato risperidone 1mg la sera e mezzo al mattino. Vorrei toglierlo di 1/4 a settimana. Dice che é una cosa possibile?
In caso di agitazione il mio medico di famiglia mi ha consigliato di prendere 20 ggt di talofen
Che ne pensa? Grazie
Buongiorno, non vorrei dilungarmi in cose generiche e con poco significato per lei. Nel suo caso devo conoscerla direttamente e capire molte cose prima di darle consigli
DOTTORE MERCURI BUONGIORNO
SCUSI ORARIO. ALLE 3 VADO A LAVORO.
HO PROBLEMI DI INOSNNIA. DOPO PROBLEMI E ABUSO DI MINIAS MI E’STATO DATO QUIETIAPINA.
SONO ARRIVATO A PREMDERNE 300mg a notte e quelle 7 ore dormo ma vorrei toglierlo.
Solo che se scendo di 25mg non dormo più. Come fare? Io ho paura per il peso e il metabolismo con 300mg di quietiapina a sera per dormire. Ci sarebbe un faaco meno impegnativo per dormire? Lei parla spesso di trittico. Perché questi faaco fa dormire?grazie
Buongiorno, bisogna vedere come mai ha bisogno di 300 mg di Quetiapina per dormire, non ho mai sentito una cosa simile. Mi meraviglio che abbia la forza di andare al lavoro al mattino. Dovrei conoscerla per capire se ci sono alternative, almeno con videochiamata.
Dottore abuso di stilnox circa 5 ci oressea asera e Rivotril 40ggt da tre mesi
Sono stato da uno medico delle dipendenze che ha detto anche che sono schizoaffettivo
Mi ha dato
Pregabalin 150mg
Tolep 600mg
Dice che con questo due farmacii possiamo eliminare tutte le benzodiazepine in 20 giorni e mantenere questo. Mi ha dato uno schema
Il rivotril devo togliere una. Goccia a sera
Lui dice che questi farmaci aiutano a scalare veloce ma non ho trovato nulla in rete
Mi è stato consigliato bene?
Grazid
Buonasera, se lei ha un disturbo schizo-affettivo allora il problema principale è quello e non tanto le benzodiazepine. Devo conoscerla assolutamente, almeno con videochiamata, per poter dire qualcosa di sensato e non dannoso.
Dottore buongiorno sono un ragazzo di 23 anni. Sto lottando dall’etá di 19 anni con conclamato disturbo depressivo. Infatti la depressione e la conseguente angoscia forte mi vengono ricorrentemente e ormai la cosa si è cronicizzata, anche a causa di una situazione esterna molto difficile e critica (economica e familiare).
Comunque la depressione c’è, poichè mi ha preso anche fisicamente, con problemi di stomaco, stanchezza delle gambe, ipersonnia, tremori, nausea, insomma mi ha colpito anche fisicamente.
Dopo un anno di psicoterapia cognitivo comportamentale ho deciso di prendere dei farmaci. Secondo voi, in caso di depressione come malattia ricorrente cronica e conclamata, vale la pena provare i farmaci?
Gli psichiatri mi hanno detto che sono fondamentali per chiudere l’episodio pesante attuale e per prevenire le ricadute.e le frequenti ricorrenze della malattia, che incide anche sul peso corporeo causandomi inappetenza.
Buongiorno, non posso davvero dire nulla di sensato senza conoscerla. Certamente i farmaci aiutano nelle depressioni gravi ma sul fatto che prevengano le successive ricadute non sono per nulla d’accordo perchè i dati dicono che, all’opposto, le favoriscono.
La fase 2 è sempre reversibile?
L’organismo è in grado di ritornare all’equilibrio precedente al trattamento?
Buongiorno, questo non lo sa nessuno con precisione ma è intuitivo che tutto torni all’equilibrio. Ovviamente le differenze che si sentono rispetto a prima sono dovute alle esperienze nuove che nel frattempo si sono fatte, alle nuove situazioni che si sono create che comportano nuovi stati d’animo.
La ringrazio per la risposta. Complimenti per la sua chiarezza e la sua onestà professionale.
Dottore buongiorno,io prendo 10mg anafranil e l’ho scalato dopo anni partendo da 37,5. Vorrei scalarlo ma ho paura delle fasi e di stare male e sono in continuo dubbio e conflitto. Mi aiuti con qualche utile strategia perché la mia è più una paura della Paura. Grazie
Buongiorno Sergio, purtroppo non ci sono strategie specifiche per fronteggiare l’astinenza da antidepressivi perchè è un problema di biochimica. Ovviamente si deve cercare di arricchire più possibile la propria vita rendendola diversa e nuova, migliore di prima, per modificare in meglio i propri stati d’animo in assenza dell’aiuto esterno dato dal farmaco.
Per problemi familiari e relazionali irrisolvibili che condizionano e condizioneranno la mia vita e disagi di salute di vario tipo, che hanno provocato l’innescarsi di un disturbo ansioso-depressivo ricorrente con ossessioni, quale psicoterapia consiglia tra le tante?
Psicoanalitica, strategica breve, cognitivo-comportamentale, sistemico-relazionale, metacognitiva interpersonale…
Io ho fatto per circa 1 e mezzo terapia cognitivo comportamentale ma con scarsi risultati. Adesso sto provando la strategica breve
Sinceramente credo che non conti l’indirizzo della psicoterapia ma la fortuna di trovare uno psicoterapeuta adatto al proprio caso e adatto caratterialmente a sè.
Dottore. Io sono un ragazzo di 26 anni ormai dopo diversi tira e molla con il farmaco. Sto assumendo dapiu di 5 anni un farmaco MUTABON MITE (2 compresse al di) per ansia, depressione e ossessioni. Ho letto altre vostre risposte su questo farmaco nel sito. Volevo chiedere c’è la speranza remota che in un futuro si riuscirá a scalare ??? Ho perso le speranze e se si come?
Ogni volta che ho provato a scalarlo mi ritornavano sempre i sintomi ossessivi e fortissima ansia e nausea che mi facevano ricadere in depressione e quindi mi costringevano a riassumerlo.
Insomma c’è speranza che un giorno possa eliminare questo farmaco? Grazie
Buongiorno, gli psicofarmaci non fanno guarire ma alleviano soltanto i sintomi fin che li si assume. Quando li si sospende di solito torna quello che c’era prima alle volte aggravato dall’astinenza dal farmaco. Questa è la verità, il resto sono favole.
Si ho capito. Quindi mi sta dicendo che c’è speranza di eliminarlo, a patto che cambi le situazioni esterne o il modo di affrontarle??
Si, certamente può riuscire a eliminare mutabon a patto che lo faccia molto lentamente e che la situazione del periodo sia buona.
Grazie della risposta, alla fine gli psicofarmaci non fanno altro che, come quasi tutti i farmaci, mettere una pezza alla malattia. Ma ovviamente non la eliminano.
Credo di averne ancora bisogno. Poiché il mio disturbo-ansioso depressivo è molto forte e soffro anche di immagini ossessive e intrusive molto forti.
Capisco ma tenga presente che parallelamente alla terapia farmacologica bisognerebbe sempre fare psicoterapia perché come abbiamo detto, i farmaci non curano nulla mentre la psicoterapia se fatta bene può consentire un giorno di scalare e togliere i farmaci.
Sono anche io un ragazzo che sta facendo la stessa terapia con mutabon. Io lo sto assumendo per prevenire ulteriori ricadute depressive, addirittura mi avevano dato il litio per prevenire ulteriori ricadute.
Volevo chiedere al gent.ssimo dottore qual era il modo migliore per prevenire le ricadute depressive oltre all’assumere farmaci in cronico? Grazie
Purtroppo non c’è nessun metodo a parte una psicoterapia ben fatta. E consideri comunque che nessun farmaco funziona a lungo, cronicamente; punti piuttosto sul conoscersi, capire i propri meccanismi psicologici e allenarsi al miglioramento, come fa un atleta.
Salve dottore, a seguito di un lutto che ho avuto ho iniziato a prendere lo stiliden sotto consiglio del mioedico di base 10 gocce al giorno che ho preso per 10 giorni totali poi sono andata da uno psichiatra per vedere se la cura era giusta e lui poi me l ha cambiata con lo zoloft sertralina da 50 mg assunta per 2 giorni poiché mi dava molta iperelettricita e tachicardia ( qui ho capito che questi farmaci fanno male e che invece di farmi stare bene stavo solo male e ho deciso di non prenderli più lo psichiatra vedendo che non volevo più assumerlo se ne è lavato le mani e nemmeno mi ha detto come sospendere ) cosi ho chiesto aiuto al medico di base e mi ha detto di scendere a 25 gocce il giorno successivo ( qui la notte sono stata malissimo tachicardia insonnia nausea tremori tic alla bocca ecc) poi il giorno successivo che ieri sono scesa a 15 gocce ( ieri ho avuto solo un po di nausea ma sono riuscita a dormire e unnpo di tachicardia mi sono aiutata anche con una pasticca di valeriana a pranzo e una la sera) oggi invece sono scesa a 10 gocce devo dire che non ho molta nausea un po di stanchezza e poca tachicardia ma nulla di eccessivo …domani passerò a 5 gocce e poi stop. La mia domanda dato che ho assunto questi farmaci solo per 15 giorni a dose bassi posso avere astinenza? Sono state scalate bene? E posso avere anche la sindrome da rimbalzo successivamente? Premetto che mi sono fatta un auto analisi in questi giorni e ho capito che mia nonna non mi avrebbe mai voluto vedere prendere queste cose…che comunque morire e il ciclo della vita…e che anche se non ce più fisicamente lei rimarrà lo stesso con me…nel cuore e nei ricordi…sono molto più serena e ho accettato il lutto…lei che pensa? E comunque spero di aver fatto in tempo nel capire che queste cose non mi servivano
Buongiorno Martina, di solito quando un antidepressivo viene assunto per meno di un mese lo si può scalare anche velocemente senza conseguenze. Va dunque bene lo scalaggio che fa lei e meno male che ha avuto più buon senso dello psichiatra
Buongiorno Dottore, dopo anni di assunzione di Cipralex 10mg (una compressa al giorno), mi son deciso a provare a toglierlo, o almeno a ridurlo. Sono passato alle gocce, e sono riuscito da Aprile ad oggi, a passare da 10 a 3 gocce al giorno (ovviamente supervisionato). Non è stato sempre facile, ma debbo dire che fino alle 5 gocce ho retto bene la botta.
Ora che sono a 3 gocce, debbo dire che inizio a notare qualcosa: sono più facilmente irritabile, ho meno voglia di stare insieme alla gente, faccio più fatica a tollerare gli altri e a tollerarmi, sono più ansioso e preoccupato, e, a volte, vengo preso dai sensi di colpa per cose passate. Non sto male, ma non mi sento nemmeno sereno. Secondo lei sono nella fase 2? Ha qualche consiglio da darmi? Quanto può durare questa fase? La ringrazio in anticipo
Buongiorno, sicuramente sono disturbi di fase 2. E’ cosa nota che fino a metà dose di solito non compaiono mentre scendendo da metà dose in giù compaiono. Quanto alla durata della fase 2, dipende da quanto è stata prolungata l’assunzione di antidepressivi in generale e da cosa una persona aveva prima di cominciare.
Caro dottore, sono un ragazzo di 24 anni.
La mia domanda è: ma perché lei afferma il contrario che dicono tutti gli psichiatri? Cioè prendere gli psicofarmaci solo in extremis.
Tutti dicono di non arrivare a quel punto e per questo curarsi prima e ai prime segnali della malattia depressiva o ossessiva….
Inoltre adesso ci sono anche nuove tecniche come la terapia magnetica transcranica utile per curare questi disturbi.
Da tutte le parti sta scritto ormai che la depressione è una malattia. La tristezza non va curata ma le malattie si
Quindi non capisco perché e quali esperienze ha avuto per avere queste convinzioni, da scriverle anche in maiuscolo.
Comunque spero che tutti quelli che soffrono di depressione possano trovare una cura efficace e non solo parole di conforto….
Buongiorno, legga intanto gli articoli dei fratelli Fava, psichiatri di fama mondiale. Le fornisco il link alla mia traduzione in italiano del famoso articolo di Giovanni Fava “Rational use of antidepressant drugs”: https://www.angelomercuri.it/come-e-quando-usarli/
Troverà anche il PDF dell’articolo originale. Ci sono ormai centinaia di psichiatri che lanciano l’allarme riguardo agli antidepressivi spiegando come essi tendano ad aggravare e cronicizzare la depressione; certamente ove vi siano depressioni gravissime vanno usati, ma bisogna essere molto prudenti ad usarli per forme depressive leggere e medie oppure per forme ossessive, ansia e fobie.
Non si basi su quello che dicono e fanno la maggior parte degli psichiatri; sa anche lei che, pur in buona fede,molti tra essi si fanno guidare involontariamente dall’ invisibile mano delle case Farmaceutiche che con gli psicofarmaci hanno fatto la propria fortuna.
Nel mio piccolo, vedo che invariabilmente le persone che cominciano con antidepressivi, possono avere un giovamento di qualche anno sotto forma di una finta felicità chimica ma tale stato non si mantiene a lungo nemmeno proseguendo la terapia e raddoppiando o triplicato i dosaggi. A quel punto la depressione torna pur prendendo l’antidepressivo.
Si ricordi anche che la depressione ha una fortissima componente psicologica, ambientale, situazione; ho visto gente che sembrava destinata a vivere disperata tutta la vita imbottita di psicofarmaci, guarire completamente cambiando ambiente, lavoro e stile di vita.
Molto interessante.
La gran parte dei medici, per es. per citarne uno di fama mondiale: il prof. Stefano Pallanti di fama mondiale affermano che nella depressione e nell’ ansia ci sono dei circuiti malfunzionanti e per questo vanno corretti con farmaci e altre metodiche per poterne uscire. Tipo appunto affiancandoli alla TMs e alla psicoterapia.
Spiegando che i farmaci nuovi, che non sono solo gli SSRI sono utilizzati per riparare il funzionamento alterato di queste aree che causano i disturbi: come DOC/ ansia / depressione etc. Uno deve decidere se vuole convivere con il disturbo o grazie a cure personalizzate su misura vivere una vita libera dalla malattia disabilitante. Quindi si propende per un utilizzo continuativo nel tempo dei farmaci per stabilizzare il risultato.
Insomma di contraddizioni ce ne sono un pó per tutte le situazioni, ma sul lato psichiatria e psicofarmaci ad oggi nel 2022 ce ne sono ancora tantissime, più di ogni altra branca della medicina.
E i prof. , come Pallanti di Firenze che è un neuroscienziato importantissimo afferma che le malattie mentali sono in realtá malattie del cervello al pari di altre ancora più gravi, come per es. Alzheimer o Parkinson e devono essere pertanto curate per riportare la persona a stare bene nel tempo e al miglioramento e all’ allungamento della vita
Buongiorno sono una persona sensibile ed emotiva, con traumi su traumi alle spalle, più o meno sopportati,con cure alternative, e negli ultimi anni con un po’ di alcol e hascisc…
Dopo la morte di mio padre, poco prima del covid, ho cambiato molte cose e mi sono stabilizzato, ero in contatto con la mia paura sapevo cosa mi piaceva e cosa no…..
Spesso piangevo, ma mi piaceva mi puliva l anima.
Poi mi sono fatto convincere a fare un ricovero dove mi hanno curato con fluvoxamina 100 gr e 1 ariprazolo, sono uscito stavo bene ero…normale come tutti gli altri…non avrei dovuto confrontarmi con gli altri perché appena sono andato incontro a difficoltà al lavoro, ero aggressivo.
Poi a dicembre ho avuto un incidente poi covid, l isolamento mi ha alienato, volevo morire ho mischiato alcol hascisc e psicofarmaci poi ho smesso tutto di colpo.
Dopo un po’ ho ripreso fluvoxamina 50, poi iperico e adesso di nuovo fluvoxamina.
Mi sento piatto e sonnolenza tutto ei uguale ansia zero anzi le cose di cui preoccuparmi non mi preoccupano.
A me manca tanto il sentire le cose e le emozioni.
Adesso prenderò per un po’ fluvoxamina però sono lento e sonnolento.
Quando potrò smettere torneranno le mie emozioni…?
Anche la depressione non curata mi aveva fatto avvicinare di più alle persone e a Dio, adesso tutto mi sembra meccanico…
RIPETO FINO ALLA NOIA: CURATE LA DEPRESSIONE SOLO SE È GRAVISSIMA CIOÈ SE SIETE A RISCHIO DI SUICIDIO O SE NON VI ALZATE PIÙ DAL LETTO. IN TUTTI GLI ALTRI CASI, NON COMINCIATE CON GLI ANTIDEPRESSIVI.
L’ho scritto addirittura in stampatello.
Fluvoxamina insieme a escitalopram sono quelli che danno più piattezza emotiva perché sono serotoninergici puri.
Salve dottore mi chiamo Andrea
Dopo essermi lasciato con la mia compagna quest estate dopo 8 anni e 2 di convivenza sono stato molto male e bevevo dopo un periodo di assestamento ci siamo rivisti a settembre. Ho inziato ad avere molta ansia e sono andato i cura da uno pscologo per una decina di sedute durante questo periodo oltre ansia mi si scaturita anche una depressione ansioso depressiva piangevo molto pensavo al suicidio e non riuscivo a stare in casa da solo a mala pena andavo a lavorare e avevo dolori di stomaco.
Lo stesso psicologo inizialmente non propenso per farmaci mi consigliava di prendere ansiolitici come en.
Molto restio mi sono fatto convincere e iniziato a vedere uno psichiatra che mi ha prescritto 10 gocce di en mattina e sera inizialmente che a parere suo magari curando ansia curavo la depressione.Ansia migliorata ma il buon umore le crisi di pianto erano sempre più frequenti soprattutto dopo il covid ero diventato un problema per chi mi stava accanto e non riuscivo a lavorare . Così mi sono fatto convincere il 18 gennaio a prendere fluixetina 10 mg per una settimana e dopo 20 mg così fino agli inizi di maggio , dove dopo aver fatto una terapia Tomatis ( la conosce??)e da 2 settimane che sono passato a 10 mg al giorno e l En e 2 mesi che prendo solo 10 gocce la sera. Al inizio dello scalaggio da 20 a 10 per più di 10 giorni sono stato bene si può dire anche molto energico. Ora è una settimana che gli sbalzi di umore sono aumentati le crisi di pianto anche . Cosa può essere successo premetto che il prozac non mi aveva tolto del tutto i sintomi del mio problema chiamate crisi abbandoniche dallo psichiatra che mi aveva detto di aumentare la dose a 40 mg. Cosa che non ho fatto ma ho preferito fare Tomatis che in concomitanza con il farmaco a dose di 20 mg mi aveva migliorato la.situazione , da qui anche dopo test specifici idea di dimezzare Il prozac. Nella vita ora no sto male il lavoro va abbastanza bene , lo stomaco e migliorato e con la donna siamo insieme e ci vogliamo bene a parte qualche litigio qua e là. Secondo lei questo ritorno in parte dei sintomi cosa può essere ? Se rimettersi il prozac a 20 tornerebbe a.normalozzarsi la situazione o si normalizzera da sola . Grazie. Saluti Andrea
Andrea non posso risponderle senza conoscerla. Dire cose generiche non ha senso.
Dottore ho sospeso gradualmente Prozac e anafranil che prendevo da 4 anni.
Ora non sto fo3nfendo niente e sto bene da un mese.
È possibile che si presenti la fase 2?
Se si con cosa posso alleviarla? Il mio. Medico dice pregabalin o gabapentin. Non ho capito il perché. Me lo può spiegare?
Grazie
Gabapentin e Pregabalin sono simili, soltanto Pregabalin ha un assorbimento più rapido e una potenza maggiore. Hanno un meccanismo d’azione particolare e unico che li rende utili per molte funzioni: come ansiolitici, antidepressivi, antiepilettici e antalgici. Non sono benzodiazepine quindi non danno i tipici problemi cognitivi, non deprimono l’umore e non danno ansia di rimbalzo. Certamente alleviano l’eventuale astinenza da antidepressivi ma non a tutti fanno lo stesso effetto intenso, c’è un’ampia variabilità individuale. Inoltre certamente danno una certa dipendenza e il loro effetto tende a svanire nel tempo ma come d’altronde qualsiasi psicofarmaco.
Dottore buongiorno
Ho assunto fluoxetina 40mg e Lyrica pregabalin 75 mg per 8 anno per ossessioni
Stanco degli effetti sulla sfera sessuale e gastrici da un mese ho sospeso tutto
Ho letto un po’ il suo sito e ho fatto uno scalaggio in due mesi
Ora non rendo più nulla e sto bene
Però ho paura di questa che lei chiama fase due
Si verificherà? Cosa mi consiglia pera superrarala?
Grazie
Buongiorno, non so se si verificherà ma c’è da spettarsi che lei torni se stesso con le sue ossessioni che fanno probabilmente parte di lei come la forma del suo naso o il colore dei suoi occhi. Impari ad accettarsi e gestirsi senza farmaci se possibile.
Grazie Dottore
Speriamo non tornino.
Dottore prendo 10 gocce di clopixol da dieci anni per fobie, nevrosi, nervosismo e deliri.
Vorrei liberarmene dopo tanto.
Ho però paura che poi se le tolgo e ho una ricaduta dopo non funzionano più se le rimetto.
Può succedere?
Buongiorno, deve ovviamente provare a toglierle molto lentamente e vedere cosa succede. Anche se stesse bene con 8 già sarebbe una buona cosa. Certo, senza conoscerla non posso autorizzarla a scalare la terapia.
Buongiorno Dott Mercuri
Soffro di distrubo ossessivo compulsivo da sempre. Ossessioni forti. Ho provato vari farmaci incluso anafranil a 200mg ma mi faceva diventare un vegetale e non copriva le ossessioni.
Poi lo tolsi da solo ebbi un peggioramento e quando Tutto sembrava non funzionare una dottoressa mi diede trilafon 4mg
Lo prendo da 7 anni e da allora non ho più ossessioni e nemmeno abbattimento o effetti collaterali.
Io lo volevo togliere gradualmente ma la dottoressa dice di tenermelo stretto dato che e’stato unico a funzionare
Lei cosa ne pensa?
Buongiorno, Trilafon è un ottimo farmaco che a dosaggio alto (tipo 25 mg al giorno) esplica un’azione antipsicotica ma a dosaggio basso (tipo 4-6 mg) agisce da sedativo e ansiolitico. A dosaggio alto può essere dannoso alla lunga per il sistema nervoso mentre a basso dosaggio può essere assunto anche tutta la vita. Se vuole provare comunque a liberarsene provi gradualmente, sempre pronto a riprenderlo. A differenza degli antidepressivi, gli antipsicotici non perdono il loro effetto nel tempo e non danno dipendenza psicologica perchè non sono euforizzanti.
Buonasera dottore Mercuri
Prendo pregabalin 75mg insieme a 30mg di anfranil
Sto davvero bene. Molta voglia di fare, energia spensieratezza
Fino a un anno fa prendevo solo anafranil portato fino a 50mg ed ero triste, depresso, senza speranza.
Poi lo psichiatra mi ha ridotto a 30mg anafranil e aggiunto pregabalin 75mg e in due giorni sono stato subito meglio.
Ora lo prendo da un anno e sono soddisfatto solo che come effetto collaterale ho avuto un aumento di peso di 10kg.
Vorrei smettere ma poi penso che torno nello stato depressivo di prima. Lei che ne pensa?
Oppure mi consigli di stringere i denti e fare una dieta?
Grazie
Veda cosa è prioritario per lei: essere snello oppure stare bene? La dieta serve poco, faccia sport piuttosto
Gentile Dott Mercuri
Assumo trilafon da 5 anni al dossaggio da 2mg per ossessioni e fobie. Ottimi risultati ma vorrei toglierlo per la stipsi e il rallentamento mnemonico che mi da.
Come mi consglia di toglierlo?
Una volta torlot potrebbero tornare le ossessioni e le fobie? Anche se lentamente
5 anni sono tanti, lo tolga molto lentamente; non c’è in gocce perciò deve ingegnarsi prendendolo 2 giorni si e 1 no poi 1 giorno si e 1 no ecc…
Oppure passa alle gocce di Talofen e allora lo scalaggio potrebbe essere più uniforme e lento. Quanto al ritorno di ossessioni e fobie è probabile, molto probabile. Gli psicofarmaci non curano nulla ma coprono solo la sintomatologia. Quando li si sospende tutto di solito torna come prima e anche peggio.
Per questo dico sempre: se non avete patologie gravissime evitateli e imparate a convivere con le vostre debolezze; imparate a conoscervi, a capirvi e a gestirvi. E’ una strada inizialmente un pò più difficile ma che dà risultati migliori e definitivi.
Buongiorno Dott Mercuri
Mi chiamo Massimo e sono di Roma provincia
Sono affetto da un Severo disturbo ossessivo complusivo a ridotto insight e depressione maggiore.
Ho provato in 8 mesii tutti questi farmaci olanzapina 5mg , anafranil 40mg,entact 10mg,brintellix 10mg,delorazdpam 30ggt neuleptil 20ggt,trilafon 2mg, fluoxetina 30mg,abilify 10mg, rivotril 30ggt, pregabalin 150mg, gabapentin 300mg
Ora ho tolto tutto ma mi sento come il cervello lesionato e sono rallentato in tutto.
Tra i farmaci l’unico che mi ha dato giovento sulle ossessioni é stato olanzapina 5mg insieme a 75mg di Pregabalin (che mi dava molta energia) ma sono ingrassato molto in pochi mesi e ho come la mente spenta oltre ad essere passato da una 44 a una 50 di taglia.
Ora di mia iniziativa in una settimana ho tolto tutto e sto bene.
Dice che ho fatto un salto azzardato e avrò brutte conseguenze con il ripresentarsi delle ossessioni oppure starò bene senza quelle droghe?
Prendo solo 20 gocce di delorazdpam per dormire. Sono pericolose?
Posso prenderle per un mesetto e poi diminuire oppure mi co soglia di toglierle subito?
Grazie
Ho letto ma è una situazione delicata anche per la diagnosi. Devo assolutamente conoscerla e parlarle direttamente almeno via Skype.
Buongiorno, sono Antonio, una ragazzo di 23 anni che da 2 anni sta assumendo uno psicofarmaco Mutabon mite, due compresse al giorno (una mattina e una sera) per forte depressione, ansia e pensieri e immagine intrusive. Ho provato a scalare una prima volta con lo psichiatra che me li ha prescritto, ma a mie spese, poiché aumentando anche di peso grazie al farmaco, dopo la sua dismissione ho avuto nausea e vomito continui, malessere, non riuscivo a dormire e ne a mangiare e ansia estrema.
Così ho ripreso il farmaco andando di nuovo benino, ma dopo un anno iniziando di nuovo a scalarlo, ho avvertito gli stessi effetti collaterali di vomito etc., ma sono riuscito a portarlo ad 1 compressa solo la sera. Dopo però un pó di mesi ho avuto un aumento della depressione molto forte e dell’angoscia e delle ossessioni, non facilitate dalla situazione stressante e incerte esterna (familiare e di salute mia).
Quindi mi sono recata da una psichiatra dell’ASL che mi ha detto di sostituire la compressa singola di mutabon la sera ormai inefficace con 10 gocce di Entact dopo pranzo e per il momento 10 gocce di levobren mattina mezzogiorno e sera. Io vorrei iniziare questa nuova cura, ma ho comunque paura. Perché se ne sentono di tutti i colori sugli effetti devastanti degli SSRI a breve e lungo termine, la medicina ufficiale e altre persone invece affermano che sono indispensabili per sconfiggere la depressione e tutti i sintomi ad essa associati, che non mi fa vivere una vita normale.
Volevo sapere un vostro parere per quanto riguarda la nuova cura che dovrò a breve intraprendere. Grazie
Buongiorno, di per se la cura nuova non ha nulla di pericoloso o di speciale ma dovrei comunque conoscerla per esprimermi
Salve Dottore volevo innanzi tutto farle i miei complimenti per la disponibilità che offre alla comunità ma soprattutto per la sua opinione rispetto ai farmaci. A luglio 2021 a seguito di forte stress causato da continue provocazioni ricevute a lavoro stando a contatto con una persona narcisista e anche dovuto al lavoro in se, ho avuto il mio primo e unico attacco di panico che mi ha completamente paralizzato per 15 minuti. Fin lì è rimasto un episodio singolo ma successivamente ho avuto altri episodi di ansia che mi hanno spinto a rivolgermi da uno specialista il quale in maniera molto incauta mi ha prescritto 7 gg di lexotan mattina e sera. Tale situazione ha peggiorato psicologicamente il tutto in quanto mi ero rivolto a lui per migliorarmi mentre l’approccio cosi netto per me è stato devastante, tanto da causarmi altra ansia. Non sono più andato da quello psichiatra ma ho continuato la terapia iniziata a novembre 2021, nel frattempo ho lasciato la situazione lavorativa opprimente e sono molto meno stressato. Ora sono arrivato a scalare fino a 3 mattina e 4 sera su consiglio del medico curante che mi ha indicato come tempi di scalaggio una goccia ogni 3 settimane… secondo me è davvero tanto considerando il fatto che sto oggettivamente molto meglio rispetto a prima. Secondo lei è uno scalaggio idoneo? Pensavo di ridurre il tempo di scalaggio almeno a 2 settimane. Inoltre ho notato che nel momento in cui tolgo pure solo una goccia è come se avessi degli effetti collaterali, probabilmente è solo un mio pensiero.. è possibile che dosaggi cosi blandi possano causare effetti collaterali?
E’ una cosa assurda scalare così lentamente. E’ sufficiente togliere 1 gtt ogni 3 giorni anche perchè ormai sta prendendo un dosaggio minimo.
Buongiorno Dottore, da circa 5 anni prendo una compressa di Cipralex da 10 mg al giorno. Da circa 1 mese e mezzo, sono prima passato ad una compressa intera e poi mezza il giorno seguente, per poi cambiare in Cipralex gocce da 20 mg (in totale accordo col mio psichiatra) a 7 gocce al giorno. Non le nascondo che da circa una settimana buona, sento tutti i sintomi di “astinenza” da riduzione: irritabilità, stanchezza mentale, difficoltà nella concentrazione, un maggiore rossore in volto ed un’ansia crescente. Al momento questi sintomi li ritengo tollerabili, ma comincio ad aver paura che possano peggiorare. Non credo che riuscirò mai a togliere il Cipralex, ma già riuscire a passare a 5 gocce al giorno, per me sarebbe un gran successo. Continuo la psicoterapia e fortunatamente ho una compagna che pare darmi supporto in tutto questo. Ci sarebbe un consiglio che si sente di darmi? Da quello che leggo in giro, una piccolissima parte di persone riesce a toglierli, e ciò non da molta speranza per il futuro. La ringrazio anticipatamente per la risposta.
Diego
Buongiorno, 5 anni di assunzione continuativa alla dose di 10 mg sono tantini. Appena possibile, appena cioè ci si sente meglio, bisognerebbe sempre provare a scalare lentamente fino a raggiungere metà dosaggio, nel suo caso 5. Bisogna metterci circa 1 mese. Lei avrebbe dovuto farlo prima per non abituarsi appunto ad un dosaggio più alto. Tenga conto comunque che per questioni di farmacocinetica, non è difficile passare a metà dose, come nel suo caso a 5. La parte più difficile e alle volte insostenibile è togliere la seconda metà. Comunque, se anche una persona sente di dover tenere una dose di mantenimento perchè oltre non può scendere, è già un ottimo risultato perchè l’efficacia rimane quasi la stessa mentre gli effetti collaterali si dimezzano.
Grazie Dottor Mercuri. Il problema è che se sono per primi gli psichiatri a dire di non togliere il farmaco, diventa difficile per una persona fare di testa propria. Ad esempio, a me ha sempre detto che 10 mg è un dosaggio molto basso. Mi ha sempre detto una bugia a fini terapeutici allora?
Grazie
No, è vero, è il dosaggio minimo.
Grazie ancora Dottore. Una cosa non mi e’ chiara, la FASE 2, avviene anche in seguito a scalaggio, o solo quando il farmaco si toglie del tutto?
Grazie
la fase 2 c’è quasi sempre sia che uno lo tolga di colpo sia che uno lo tolga lentamente. Ovviamente è più violenta e si presenta prima se lo togli di colpo. La sua durata e intensità è proporzionale alla durata dell’assunzione dell’antidepressivo e alle dosi. E’ più forte se sei in un brutto periodo, può quasi non esserci se sei in un fortunato periodo d’oro della tua vita.
Dottore buongiorno,sono un ragazzo di 23 anni. Per disturbo OSSESSIVO-COMPULSIVo e immagini intrusive ricorrenti e ansia, mi è stato prescritto 4 mg di Trilafon. Volevo chiederle cosa potevo fare per scalarlo e se può portare ad astinenza.
Ho provato con il mio psichiatra a scalare da 4mg a 2mg ma ho avuto una forte agitazione, nausea e vomito. Qual è la sua esperienza riguardo questo farmaco, che a questi dosaggi mi è stato propinato al posto del classico Xanax. Grazie
Buongiorno, dipende ovviamente dalla durata della terapia ma i sintomi di astinenza che lei riferisce (nausea vomito agitazione) sono tipici della sospensione di Trilafon. Purtroppo non c’è la formulazione in gocce di Trilafon anche se potrebbe attenuare i sintomi astinenziali prendendo qualche goccia di Talofen a scalare. Quello che però ci tengo dippiù a dirle è di non spaventarsi per le ossessioni e, sempre che la diagnosi sia corretta e non vi siano altre patologie concomitanti, di non tentare di “curare” l’ossessività coi farmaci perchè fa solo guai. L’ossessività con le sue varie manifestazioni di solito è una caratteristica costituzionale del soggetto, spesso su base genetica, e va trattata esclusivamente con la psicoterapia e mai con le medicine. Ovviamente, non conoscendola, non sto parlando del suo caso specifico ma in generale.
Salve Dottore,
ho 44 anni e ho avuto modo di scriverle lo scorso settembre.
Il giorno 11 maggio 2021, dopo 5 anni di terapia, ho dismesso totalmente la cura con antidepressivi. Avevo iniziato ad assumerli per gravi problemi di ansia e depressione.
Non è stato semplice; per un paio di mesi ho convissuto con uno stato lieve di astinenza e destabilizzazione emotiva, ma ho stretto i denti andando avanti senza più guardarmi indietro. A fine settembre (dopo tempo che non ne assumevo più) ho invece assunto per qualche settimana Xanax. Una volta mollato, ritorno dell’ansia e insonnia invalidante. Decido quindi di mollare anche gli ansiolitici. A distanza di 10 mesi dalla dismissione dell’antidepressivo, e a 6 dall’ansiolitico, sto decisamente meglio. Non ho più avuto ricadute e, anche se a volte mi sento giù per dei momenti di vita difficili, cerco di superarli autonamente con la psicoterapia. In parallelo ai farmaci avevo infatti abbinato un percorso Cognitivo-Comportamentale durato ben 3 anni. Posso assicurarle che, senza la psicoterapia, non sarei mai riuscito a levare i farmaci. I sintomi gravi di cui soffrivo, che erano legati all’ansia, non sarebbero mai andati via solo col farmaco. Lei questo lo sa e lo diffonde su questa pagina perché è un medico, ma io l’ho capito e sperimentato sulla mia pelle.
Nel suo piccolo mi ha dato un surplus di forza per farcela da solo.
In sostanza mi sento stabile. Coi farmaci in circolo era un costante su e giù e continui effetti da rimbalzo tutte le volte che modificavo i dosaggi. Un vero incubo.
Spero che questa mia testimonianza possa aprire gli occhi a tutte quelle persone che assumono antidepressivi, senza che ci sia una grave ragione di salute per poterci ricorrere.
Solo una domanda: secondo lei sono ormai fuori dall’effetto rebound o sarò sempre a rischio-depressione, considerato che ne ho sofferto per 5 anni?
Grazie!
Grazie Alessio per la sua testimonianza. Dopo 10 mesi dalla sospensione dell’antidepressivo, direi che ormai l’astinenza dal farmaco non c’entra più. Ovviamente non è da escludere che ansia e depressione tornino ma se capita è per motivi diversi dal farmaco assunto in precedenza.
Buongiorno Dott. Mio padre di 91 anni prende Minias 1mg da tantissimi anni. La notte dorme poco e di giorno ha l’ansia, è sempre nervoso e dice che vuole morire. La sua dott.ssa mi ha detto di dargli 6/7 gocce di trittico ( 60mg) il giorno e continuare con Minias 1mg la sera. Io non sono d’accordo e vorrei fargli sospendere Minias. Posso sostituire il Minias con il trittico? Oppure, come devo procedere per ridurre il Minias? Grazie
Buonasera, il Minias si deve ridurre con estrema gradualità osservando la reazione. Deve intanto passare alla formulazione in gocce e togliere 1 gtt ogni 3 giorni circa fermandosi ogni tanto anche 1 settimana per stabilizzare il risultato.
Il Trittico se usato per dormire deve essere quello a rilascio prolungato e non le gocce.
Grazie Dottore.
È per la sospensione?
È possibile tigloelri per sempre?
O c’è bisogno snepre di tenerlo nel disturbo bipolare 2 con idee deliranti?
Grazie
Buongiorno, gli psicofarmaci non vanno mai tenuti come fossero protesi ma appena il paziente sta meglio bisogna ridurne le dosi o provare ad eliminarli. La famosa storiella che gli psicofarmaci ti forniscono quella sostanza che ti manca (come l’insulina nel diabete) o che ti abbassano il livello di una sostanza che hai in eccesso (come l’antiipertensivo nella pressione alta) è una balla. Gli psicofarmaci sono accette che tagliano grosso e vanno usati solo nelle gravi malattie mentali in fase acuta.
Ovviamente per aiutarla dovrei conoscerla direttamente almeno online-
Dottore assumo olanzapina 5mg da 7 e si è vorrei eliminarla perché sono ingrassata
Il dottore mi dice di sostituirla con risperdal ma non eliminarla perché se no sarei scoperta.
È impossibile eliminare olanzapina?
Che differenze ci sono tra risperdal e olanzapina?
Grazie
Olanzapina è lo psicofarmaco che fa ingrassare dippiù in assoluto. Risperdal meno e fa anche un pó meno sonno. Ma il meccanismo d’azione è molto simile.
Buongiorno dottore, ho assunto per 15 anni non in modo continuativo 20 mg di paroxetina.
Ho provato diverse volte a smettere, ma poi i sintomi ritornavano sempre e l’ho ripresa.a giugno 2020 ho deciso di iniziare lo scalaggio lento e definitivo, perché non voglio più avere a che fare con questi farmaci.ho scalato molto lentamente, fino ad arrivare a settembre
2021 a 2mg. Lo Scalaggio è andato abbastanza bene, a volte ho tenuto a bada i sintomi con alcune gocce di Rivotril. Da settembre 2021 però sono esplosi in maniera esponenziale, insonnia, stanchezza assoluta, tachicardia, tremori, ansia, sbalzi d’umore, crisi di pianto.aumentando un Po il Rivotril, sono riuscita a contenerli leggermente, ma continuano ad essere presenti tutt’oggi anzi alterno giorni leggermente migliori ad altri proprio peggiori, dove i sintomi sono fortissimi.quanto potrà durare questa crisi d’astinenza? Dopo tutto questo tempo non voglio tornare indietro, ma è molto difficile resistere.Grazie
Buongiorno Sara, il suo è un caso tipico di dipendenza da antidepressivi. Ha fatto bene ad intraprendere il percorso di disassuefazione ma non sono molto d’accordo coll’uso di Rivotril perchè attenua sì, al momento, il malessere ma poi lo peggiora in quanto tende ad aumentare lo stato ansioso depressivo. Il suo stato attuale è dovuto probabilmente, come molte volte ho scritto, al sommarsi dell’astinenza dalla Paroxetina con il ritorno della sua sintomatologia, quella che 15 anni fa l’ha spinta a cominciare la terapia.
Per i sintomi che lei riferisce, ci sono alcuni farmaci che possono mitigarli ma non sono benzodiazepine (come Rivotril). Ovviamente per entrare nei dettagli di una possibile terapia sostitutiva, dovrei conoscerla bene.
Buongiorno dottore!
Assumo cipralex 20mg da sette mesi. Dopo una valutazione con la psicologa nel periodo covid, abbiamo deciso di comune accordo, che per lavorare bene sul mio umore distrutto dalla stessa emergenza, problemi familiari e lavorativi di assumere uno stabilizzatore di umore. Oggi ho risolto gran parte dei miei problemi che mi davano questo stato di ansioso depressivo e, avendo il più comune degli effetti collaterali (ritardo di eiaculazione), e sentendomi molto meglio, ho deciso di sospendere il farmaco. Leggevo di farlo gradualmente fino ad arrivare a dosi insignificanti. Ho tutto il tempo per farlo. Ho paura della fase 2 (ricaduta più aggressiva) ma mi sento molto sereno in quanto credo di non avere più grossi problemi da gestire. La domanda è, queste ricadute, nel caso si manifestassero, posso essere curate con lo stesso trattamento? Nel caso dovessi tornare in quella situazione, riassumendo il farmaco si rientra nei benefici dello stesso? Grazie
Buongiorno, sette mesi non sono molti ma fa bene a provare a scalare il trattamento. Si ricordi che la seconda metà della dose è la più difficile da togliere.
Quanto all’eventuale ritorno dei sintomi, in realtà è cosa nota che il più delle volte il medesimo trattamento antidepressivo non funziona più anche aumentando le dosi; si può provare con la medesima molecola ma sempre pronti a cambiarla qualora non fosse efficace nel giro di 2-3 settimane.
Salve Dottore,
l’effetto rebound sugli SSRI è lo stesso che per le benzodiaepine?
Ho assunto per 10 giorni Xanax e, per quanto lo abbia dismesso lentamente, ansia, insonnia e sintomi vari sono peggio rispetto a quando ho iniziato la “CURA”.
Quanto dura, in genere, questo effetto da rimbalzo sugli ansiolitici?
In genere dopo il terzo giorno si comincia a stare meglio. Bisogna sospendere Xanax molto lentamente, passando alle gocce, allora i sintomi di astinenza saranno minimi.
Salve Dottore,
ho smesso di prendere antidepressivi (5 anni di terapia, anche se frammentata in varie fasi perché cambiavo molecola) lo scorso 11 maggio. Per un paio di mesi ho sofferto la sospensione, ma poi sono ritornato in una condizione di sufficiente equilibrio. In sostanza i sintomi della depressione non sono ritornati, per ora. A distanza di quasi 5 mesi sono fuori dal possibile “effetto rebound” o sono ancora a rischio?
Grazie!
Si parla in letteratura di 6 mesi di rischio ricaduta per colpa del farmaco sospeso
Buonasera Dottore,
Ho iniziato una cura con venlafaxina nel 2016, periodicamente stando bene si programmava la riduzione della dose, ma alla comparsa di sintomi quali ansia e mancanza di energie il medico mi riportava alla dose iniziale dicendo che la depressione non si era risolta. Nel frattempo ho svolto psicoterapia che mi ha aiutato moltissimo. Ultimamente ho lasciato il lavoro per togliermi da un ambiente tossico, sono tornata da mia madre e mi devo reinventare una carriera; è un periodo che mi sta provando molto. Ho continuato uno scalaggio lentissimo di venlafaxina e sono ferma a 37.5 da marzo ma non me la sento di ridurre ancora. Credo di essere in burnout, lavoro part time perché non reggo orari normali, ho ansia al pensiero di cercare un lavoro diverso. C’è chi dice che i farmaci non andrebbero nemmeno usati per il burnout perché bisogna ascoltare il corpo che chiede riposo. Lei che opinione ha in questi casi? La ringrazio in anticipo.
Buonasera, purtroppo non posso dire nulla di utile senza conoscerla, almeno via Skype. Dire cose generiche in questo caso, valide per tutte le situazioni simili, non ha senso. Certamente non è un dramma se tiene una dose di mantenimento di 37.5 però mi sembra che nemmeno così stia bene. Tenga presente che un antidepressivo non funziona più dopo qualche anno, lo si continua a prendere solo per evitare l’astinenza ma non è più efficace.
Buongiorno dottor Mercuri,
Mi chiamo Mario. Le scrivo in quanto, in seguito ad una crisi depressiva con spossatezza ed astenia, ho iniziato una terapia con bupropione, dosaggio 150 mg al giorno. Mi ha aiutato anche a smettere di fumare e ad essere più attivo facendo sport. Ora il problema è che vorrei farne a meno, anche perché ci sono degli effetti collaterali indesiderati. Ho anche dei tratti di ansia che pensavo di correggere con la terapia ma, pur sapendo che la molecola faccia poco o, al contrario, aumenti l’ansia, sto andando avanti con questa terapia da luglio 2020 (14 mesi). Vorrei avere un’idea di come sospenderlo senza grossi problemi, dato che, in commercio, so che non esistono formule più basse del 150 mg rp che sto prendendo. La ringrazio in anticipo e le auguro buona giornata.
Buongiorno, sospendere bupropione è un pò un problema perchè non c’è la formulazione in gocce e non si può assolutamente spezzare la compressa in quanto è a rilascio prolungato e se la rompe, potrebbe rilasciare tutto il principio attivo di colpo dando grossi problemi. L’unica cosa da fare è assumerla a giorni alterni, tipo 2 giorni si e 1 no o ingegnarsi a fare varie combinazioni. Il concetto è che ci deve impiegare circa 3 mesi per andare a 0 andando progressivamente sempre più lentamente mano mano che la dose scende. Ovviamente le dico cose generiche, per consigliarla piu in dettaglio dovrei conoscerla direttamente almeno via Skype.
Buongiorno,ho avuto una bruttissima depressione curata con antidepressivi e psicoterapia per circa un anno e mezzo. Dopo vari mesi di assoluto benessere decido di sospendere gradualmente i due farmaci, in circa 1 mese e mezzo. ora a distanza di 2 o 3 mesi sento che stanno bruscamente tornando i sintomi della depressione. E’ un effetto collaterale da sospensione che passerà col tempo? non voglio tornare a prendere i farmaci e voglio essere fiduciosa sul fatto che possa essere solo passeggero ma ho veramente tanta paura di ricadere nell’incubo ora che ho una vita serena…
Buongiorno Alice, come ho già detto mille volte, gli antidepressivi non sono antibiotici, quindi non curano nulla ma coprono solo i sintomi della depressione; quando si sospendono, di solito tutto torna come prima. Bisognerebbe pensarci su molto prima di cominciare e crearsi dei compensi naturali alla depressione, fin che è possibile. Ora, prima che la depressione torni forte, è meglio riassumere una dose ridotta di antidepressivo e di solito è meglio cambiare molecola perchè un antidepressivo, preso anche con successo, una volta interrotto tende a non funzionare più. Tutto questo in generale ma dovrei conoscerla ovviamente per darle indicazioni precise riguardo al suo caso.
Buona sera, dopo circa 10 anni di cymbalta sono passata da 60mg a 30mg a marzo di quest’anno, senza particolari problemi. Ora vorrei provare ad eliminare il farmaco totalmente: come fare? Ringrazio in anticipo
Buongiorno, il Cymbalta ha il problema che non c’è la formulazione in gocce quindi non si può scendere gradualmente. Inoltre le capsule non si possono spezzare. Quindi deve ingegnarsi a scendere facendo tipo due giorni si e uno no, poi un giorno si e uno no e così via. L’importante è che ci impieghi circa due-tre mesi. Consideri che arrivare da 60 a 30 non crea problemi, la parte più difficile è scendere da 30 a 0.
Buonasera Dott. Mercuri
La mia bestia nera è l’ansia. Ho avuto 2 episodi nella mia vita: il primo 22 (ventidue) anni fa, il secondo ai primi del mese di luglio scorso.
Entrambe le volte il livello di ansia patologica raggiunto è stato di massima grandezza. Ho letto sopra di una signora che ha ricordato di avere avuto 2 attacchi di panico “di cui uno di ben 1 ora e mezza ed è stato terribile”. Ebbene io penso di avere avuto un unico attacco di panico durato 2-3 settimane!!!
Ho dovuto ricorrere a farmaci prescritti da un bravo psichiatra locale il quale mi disse che la mia era un’ansia reattiva (gli raccontai cosa successe per ridurmi in quello stato: perché io so bene qual’è stata la causa scatenante), che sarebbe passata anche da sola non trattata (ma a prezzo di una mia pena e sofferenza estreme per lungo tempo) e che in capo a 3-4 mesi sarei tornato come nuovo.
Mi ha prescritto: Xanax (10+10+10 gocce/giorno) – Efexor 75 (1 cps/giorno) – Mutabon mite (1 cps/giorno).
A 1 mese dalla prescrizione e dall’inizio della mia crisi abbiamo ridotto lo Xanax solo a poche gocce la sera (7 gocce) con l’obiettivo di eliminarlo a breve del tutto.
Da oggi abbiamo ridotto da 1 cps Efexor 75 a 1 cps Efexor 37,5 al giorno (con l’obiettivo di eliminarlo a breve del tutto).
Io come Lei, penso che Efexor non sia effettivamente un gran farmaco: a me faceva venire l’ansia! soprattutto all’inizio e anche tachicardia e un certo grado di fastidiosa “accelerazione” mentale.
Mutabon mite credo che invece sia il farmaco più giusto per questo mio malessere.
Lei che ne pensa?
Infine, potrei sostituire Efexor 37,5 con Mutabon (prendendo quest’ultimo così 2 volte, la mattina e la sera) per questo periodo di transizione di riduzione ed eliminazione di Efexor?
O si tratta di principi attivi diversi con diversi compiti e/o funzioni?
Buongiorno, io toglierei molto gradualmente Efexor 37,5 perchè la seconda metà della dose abituale è sempre la più difficile da togliere. Il Mutabon non sostituisce Efexor perchè, pur contenendo l’antidepressivo amitriptilina, questa è di potenza antidepressiva molto più bassa di quella di Efexor e inoltre è ad un dosaggio bassissimo. Se vuole prendere 2 butabon mite al giorno lo faccia ma non pensi che il secondo Mutabon possa sostituire Efexor.
P.S. scusate gli errori di battitura…
Salve dottore, non so se questa domanda é stata gia fatta, ma x uno che sta iniziando a prendere 1 o 2mg di rivotril e vorrebbe suspendere subito il trattamento, il problema non è grave ma mi é cmq stato prescritto, dopo quanto tempo la dipendenza di Instaura? 2 settimane andrebbero bene x non aver grossi problemi? Il mio medico mi ha prescritto 1 o 2mg a seconda del caso x 4 settimane. Ma ho laura che 4 settimane siano troppe e poi non riesca a lasciarlo. 2 sarebbero meglio. Sono giovane e forte, ho solo avuto un paio di attacchi di ansia, dei casi isolati e x un brutto periodo di lutto familiar molto stretto, perdita di lavoro e un altro paio di disgrazie…
Cosa mi consiglia… ho visto che rilassa r anche tanto, questo é proprio la mia paura… 4 settimane di trattamento ho paura di diventare dipendente…
Buongiorno, è ovviamente un rischio prendere una “droga” anche se per un breve periodo può aiutare a superare le troppe difficoltà. Io non prenderei Rivotril in modo continuativo ma solo al bisogno quando proprio serve così non rischia di diventarne dipendente fisicamente.
Buongiorno Dott. Mercuri,
Dopo anni di assunzione di Cymbalta 60 mg (una capsula al giorno) ho gradualmente ridotto, sotto supervisione medica, la dose quotidiana fino a quasi eliminarla del tutto.
Dopo aver superato alcuni dei disturbi da interruzione piú fastidiosi e invalidanti (tachicardia, vertigini, disturbi del sonno, dolori di vario genere) in linea di massima posso dire di sentirmi bene psicologicamente, stabile e con una vita equilibrata. L’unico problema é un’ infiammazione gengivale piuttosto forte che tende ad accentuarsi quando il dosaggio é ridotto al minimo. Non mi era mai successo prima. É possible che le cose siano collegate? Se sí, ritiene che possa esserci un modo per gestire la cosa senza dover tornare ad aumentare il dosaggio di Cymbalta?
Ringrazio
Dott. Salve. Sono 7 anni che prendo cipralex. Per. Doc disi. Da. 10mg a. 15mg ma. Dino. Ad. Oggi. Le. Mio ossessioni e. Compulsion e. Sono. Sempre. Aumentate mi. Aiuto che devo. Fare. Ho usato anche. In abbonamento. La. Quetepina ma ero uno. ZOMBIE PER FAVORE. VORREI. SMETTERE. DI. PRENDERE. FARMACI. GRAZIE
Buongiorno, non si capisce bene ciò che ha scritto. Dovrei conoscerla per poterla aiutare.
Buongiorno dott. Sono 8 anni che assumo cipralex a 10 mg al giorno, per disturbo doc, vorrei smettere e possibile. Non sono mai migliorato grazie per una. Risposta
Come dico sempre, bisogna evitare di curare il DOC coi farmaci. Può funzionare all’inizio ma presto tutto torna come prima e ciò che resta è solo una dipendenza da antidepressivi. Se vuole smettere ci dovrebbe impiegare circa tre mesi, uno per i primi 5 mg e due per i secondi 5
Salve doc! Ci siamo sentiti spesso. Io ho vissuto nel periodo di 40 mesi in cui sono stato senza ssri le fasi che descrive prima d ricascarci.
Vorrei provare nuovamente a smettere e credo c vorrà tempo.
Le chiedo : rispetto all utilizzo di olio di cbd per mitigare gli effetti di sospensione comenla vede? Ho letto alcuni studi in merito e sembrano promettenti.
Io preferisco usare farmaci di efficacia più collaudata per mitigare gli effetti da sospensione.
Buongiorno dottore ho assunto sereupin per 15 anni a volte con ricadute che riuscivo a superare utilizzando anche gocce di xanax.due mesi fa ho iniziato a stare davvero male con tachicardia tutto il giorno agitazione disturbo del sonno…lo psichiatra mi ha aggiunto solo xanax ma io mi ero fissata che sereupin non facesse più effetto…ho iniziato a prendere elopram da 20 mgdopo aver ridotto solo per una settimana sereupin…sto malissimo tachicardia testa che mi scoppia agitazione nausea confusione piango non riesco a concentrarmi…aiuto cosa faccio?è normale?passerà?non va bene elopram?aiuto
Buongiorno Laura, non è un dramma, c’è rimedio, probabilmente ha tolto troppo velocemente Paroxetina e contemporaneamente è partita con un dosaggio troppo alto di Escitalopram. Non so poi cosa abbia fatto con lo Xanax. Insomma ha fatto un pasticcio fai-da-te. Posso aiutarla ma ovviamente ci dobbiamo vedere in studio o almeno sentire online
Buongiorno dr, ho letto con interesse il suo articolo sul l’astinenza da antidepressivi. Ho 68 anni, in pensione da anni ho sempre avuto problemi con il sonno, gestiti alternativamente con ansiolitici, psicoterapie, ginnastica, sport, teatro amatoriale. Con l’avvento del coronavirus, chiuso tutto, e dovendo assistere insieme a mia moglie a mia madre vedova e quasi cieca, i suoceri ospedalizzati a casa, sono rimasto con gli ansiolitici. In particolare con En… Da prima 1/2 da 0,5 per arrivare dopo 1 anno e mezzo a 20 gocce. A questo punto ho ritenuto opportuno andare da uno psichiatra per affrontare il problema. A suo dire stavo affrontando il problema solo da un punto di vista sintomatologico. Occorreva curarlo(?!) con una dose di antidepressivo e mi prescriveva 1 goccia di daparox al giorno sino ad arrivare a 10 più 1 pasticca di stilnox la sera e 10 gocce di En al bisogno. Ora sono 3 settimane che sono a 10gocce di daparox, con il risultato che ho, oltre che l’insonnia persistente, inapettito, nausea, stanchezza infinita, voglia di non fare nulla. Mi chiedo se a questo punto sia da abbandonare questa terapia per distimia ( diagnosi) :forse faccio ancora in tempo a venirne fuori senza fase 1 e 2 così come da lei descritti. Credo di essere caduto dalla padella alla, brace. Grazie per la sua attenzione
Buongiorno Mario, come dico sempre, gli antidepressivi vanno presi solo se c’è una gravissima depressione e in nessun altro caso. Non mi sembra lei abbia una gravissima depressione, dalla descrizione. Ci sono cose molto più adatte per una distimia con insonnia. Dovrei tuttavia conoscerla direttamente per poterla aiutare.
Grazie della risposta, che mi conferma quanto dopo questa pur breve esperienza, la necessità di un approccio diverso al problema. Ne parlerò con lo psichiatra per come ridurre il daparox, e come eliminare o almeno ridurre queste maledette benzodiazepine , veri sabotatori del sonno. Sono ancora in tempo?? E pensare che il mio obiettivo era di eliminarle. Ma speriamo bene
Buongiorno Dottore, mi chiamo Nicola, ho 57 anni e sono una persona fortemente ansiosa.Ultimamente, causa vari elementi stressanti, sono caduto in depressione da qualche mese e seguito visita specialistica mi è stato prescritto il daparox inizialmente da 10mg per una settimana per poi passare a 20mg. La sera per dormire 0.5 / 1 mg di xanax che già comunque prendevo.
Questa è la quarta settimana che assumo daparox (che tra l’altro non avevo mai provato), sicuramente noto dei miglioramenti, ma anche dei fastidiosi e inaspettati effetti collaterali.
La domanda: dopo appena quasi quattro settimane lei crede si possa sospendere oppure possono verificarsi sintomi di astinenza da questo farmaco?
Grazie mille per la sua cortese risposta
Buongiorno Nicola, in generale per quanto riguarda gli antidepressivi, se non si superano le 4 settimane di trattamento, si potrebbero interrompere di colpo, dall’oggi al domani. Però Paroxetina in particolare (e tutti i vecchi triciclici), è dotata di un effetto anticolinergico che si esplica fin dalla prima compressa e nel caso di una brusca sospensione può dare molti fastidi soprattutto all’apparato digerente sotto forma di inappetenza, nausea e acidità di stomaco dovuti ad un effetto di rimbalzo dell’acetilcolina su questi organi. Anche a livello emotivo ci potrebbe essere un aumento dell’ansia e del cattivo umore. Tutto questo per dirle di sospendere Daparox gradualmente passando alle gocce e impiegandoci indicativamente 15 giorni o anche dippiù se ne sente il bisogno. Non lo tolga di colpo.
salve dottore prendo zoloft 25 mg da 5 settimane e da ieri 7 luglio d’accordo con lo psichiatra ne prenderò un giorno si e un giorno no per una settimana e un giorno si e due no per la seconda settimana sempre 25mg fino ad interromperlo. vorrei un suo parere
Si, può andare bene, l’ha preso per breve tempo e a dosaggio molto basso. Di solito, se non si assume per più di 4 settimane, si può anche togliere di colpo ma faccia pure gradualmente considerando che c’è anche eventualmente la formulazione liquida più facile da scalare.
Buongiorno. Ho interrotto il Cymbalta dopo 9 mesi per curare pesanti stati d’ansia dovuti ad ipocondria.
L’ultimo mese a metà dose perché volevo uscirne e stavo decisamente bene
Da una settimana ho smesso del tutto, sto bene ma sto soffrendo di vertigini da tre giorni, una sensazione costante di nausea e vertigini equivalenti ad un forte mal d’auto.
Mi auguro possano passare in poco tempo perché sta diventando invalidante.
È una cosa comune? Grazie della risposta.
Salve, sono un ragazzo di 29 anni, in seguito ad ansia ed attacchi di panico ho fatto una cura di Alprazolam e Paroxetina per 4 anni circa. Lo xanax inizialmente ne prendevo 3 compresse da 0,25 mg al giorno e sono arrivato fino a qualche mese fa a prenderne metà di 0,25 mg 1 gg si e 2 no (questo per diversi mesi) e la paroxetina che inizialmente prendevo metà da 20mg una volta al gg fino al mese scorso la prendevo anche questa 1 gg si e 2 no. Non avevo disturbi solo che volendo levare i farmaci sono passato da un mese circa a togliere completamente lo xanax e la paroxetina a prenderla 1 gg si e 3 no. Siccome da una decina di giorni ho disturbi come giramenti di testa e debolezza, ansia e delle vertigini volevo sapere se dovrei riprendere lo xanax anche 1 volta ogni 2 gg continuando a scalare la dose oppure il corpo si deve abituare? Oppure è la paroxetine troppo bassa? comunque da 2/3 giorni sto prendendo mezza xanax mattina e sera per rilassarmi un po ma niente giorno per giorno va sempre un po peggio. La mia paura è tornare al punto di partenza.
Mi scusi mi ero dimenticato di dire che la paroxetine la divido in 4 ora.
Buongiorno dottore, cortesemente chiedevo per quanti mesi si protrae in genere la “fase 2” di dismissione di Paroxetina assunta a basso dosaggio( 7 gocce per circa 6 anni}, preciso che la sospensione completa é in corso già da due mesi con affiancamento di Amilsupride e Tavor e lo scalaggio da 5 a 0 gocce é avvenuto in 3 mesi circa, al momento si manifestano forti problemi alla vista e capogiri continuati, dolori muscolari. Grazie
Non si può dire quanto duri la fase 2 di astinenza dagli antidepressivi perchè è la somma di ciò che avevi prima di cominciare + l’astinenza dal farmaco. Alle volte sembra non finire mai ma è perchè in realtà ciò che si protrae è la forma che avevi prima.
La situazione che ha generato la depressione é completamente mutata e rusolta, non ci sono più i conflitti precedenti, ora però a due mesi dalla dismissione della paroxetina si manifestano fortissimi e continui capogiri e problemi visisivi. Per quello chiedevo i tempi indicativi per superare tali effetti avversi. Grazie.
Buonasera dottore, ho 27 anni e da circa 7 mesi assumo paroxetina 20 a seguito di episodi di attacchi di panico che mi hanno portato a rivolgermi al medico curante e con insistenza a chiedere aiuto farmacologico. Comunque, da 6 giorni ho sospeso completamente la pillola dopo averla assunta per 15 giorni a giorni alterni (un giorno si e uno no), su consiglio del medico curante. Ma è esattamente da 6 giorni, nonché da quando ho smesso di assumere paroxetina, che ho vertigini, pochi stimoli, pensieri pessimisti, inappetenza, episodi di tremore e ansia…ho pensato che la sospensione della pillola sia stata troppo brusca
Buongiorno, la sospensione è stata certamente troppo brusca e fatta comunque in modo scorretto. Sette mesi di assunzione non sono tanti ma comunque è prudente impiegarcene circa 3 per sospendere; passando alle gocce di Paroxetina e impiegandoci 1 mese per andare da 20 a 10 e 2 mesi da 10 a zero. Paroxetina è considerato uno degli antidepressivi più difficili da togliere.
È possibile reintrodurla a questo punto? Anche se non l’assumo da una settimana
Certo che è possibile anzi, sarebbe meglio che lei tornasse a 1o mg e poi tornasse a 0 lentamente in 2 mesi circa
Salve dottore, ho 41 anni, da 10 soffro di ansia, nevrosi e depressione, nel 2013 mi diedero paroxetina per 1 anno e mezzo, ma dopo 4 mesi dalla sospensione stavo malissimo, così al CSM mi diedero sertralina per 2 anni e stetti benino, scalai molto lentamente ma dopo 8/10 mesi i sintomi ricomparvero, ma ho tenuto duro e sono andato avanti e l’ anno scorso tra alti e bassi ho resistito senza medicine. Ma tra insonnia , ansia e soprattutto palpitazioni e stanchezza veloce un altro medico da natale 2020 ma ha dato escotalopram 10mg + lyrics 25 mg la sera. Sono stato meglio per 6 mesi , da 3 giorni nonostante la cura ho di nuovo ansia, affaticamento, sudorazione, palpitazioni e nodo alla bocca dello stomaco…. Nn so più che fare, alla Asl mi hanno fatto fare domanda di invalidità civile ma da 6 mesi ancora nn ho risposta.
Grazie
Buongiorno, premetto che non la conosco e quindi posso dire solo cose generiche. Io lo dico sempre che gli antidepressivi sono solo sintomatici e non curano nulla; quando li si smette torna quello che c’era prima peggiorato dall’astinenza dal farmaco. Inoltre, gli antidepressivi funzionano solo per qualche anno ma poi, nonostante si continui ad assumerli, i disturbi che si avevano, ritornano. Insomma, pensateci bene prima di entrare nel tunnel della psichiatria.
Ovviamente sono disposto ad aiutarla ma devo conoscerla.
La ringrazio della tempestiva risposta, io ero molto combattuto a ricominciare un altro antidepressivo, che tra l’ altro ormai so come funzionano peró aimé ho ceduto. So che nn mi conosce , sono si un tipo ansioso e ho problemi in famiglia e sono disoccupato, cmq a parte questo, le volevo chiedere 2 cose,. Il lyrica da 25 alla sera secondo me nn fa nessun effetto, anche perché a volte lo dimenticavo, 3 o 4 volte, e nn cambiava nulla. Secondo lei è utile? Altra cosa riguarda lo scalaggio futuro dell’ escotalopram. Quando scalai sertralina, lo feci in 6 mesi e nn ho avuto sintomi particolari, quasi nessuno. Con questo è giusto se userò la stessa tecnica, ovvero uno scalaggio molto graduale? Così facendo si dovrebbero limitare la effetto da astinenza della fase 1 , che della fase 2, quella dopo qualche mese dalla sospensione. Ultima cosa Nn assumo benzodiazepine, se nn le prime 2/3 settimane mi avevano dato qualche GC di Tavor, e cmq anche se ho forte ansia tendo a nn assumerle mai.
La ringrazio ancora e la ammiro perché è uno dei pochi che dice la veritá sugli antidepressivi, che appunto nascondono il problema e bisogna usarli moooolto bene.
Buongiorno Dott. Mercuri (ciao, eravamo al liceo assieme, bei tempi). Da luglio 2020 prendo paroxetina 20mg al dí a causa di una diagnosi di ansia reattiva da stress lavoro correlato. Poi ho fatto 7 mesi di malattia e sono stato seguito settimanalmente da una psicoterapeuta che ha fatto un ottimo lavoro. Da marzo sono rientrato al lavoro e mi sento molto più tranquillo e consapevole di me. Sono stato seguito con pratica EMDR e Mindfullness.
Vorrei togliere il farmaco per diversi motivi: non vorrei far passare troppo tempo, sento che ho raggiunto un buon equilibrio, vorrei riprendere lo stimolo dell’eiaculazione (che ho perso da quando uso paroxetina).
Quali possono essere i suggerimenti?
Grazie e buona giornata
Ciao Federico, di solito non serve impiegare più di 3 mesi a togliere un antidepressivo; dicono anzi che tirare troppo alla lunga lo scalaggio sia controproducente. Quindi dovresti impiegarci 1 mese a togliere i primi 10 mg di Paroxetina e 2 mesi a togliere i secondi 10. Se adesso ti senti bene, credo sia il miglior momento per farlo.
Ciao
Grazie Angelo, quindi posso cominciare a spezzettare la pastiglia e prendere un dosaggio gradualmente ridotto, ed. 3/4 di pastiglia per 2 settimane, 1/2 di pastiglia per 2 settimane, 1/4 di pastiglia per 2 settimane. Può andare bene così?
Buona serata
No, devi passare alle gocce! Ci sono vari preparati di paroxetina gocce. Le gocce sono meglio ovviamente per fare la discesa graduale. Attento alla concentrazione, alle volte 1 gtt = 1 mg, alle volte 1 gtt = 0,5 mg; fai i conti, ma…avremo fatto lo scientifico per qualcosa!
Gentile dottore a febbraio ho interrotto il cypralex (7 gocce da alcuni anni). Inizialmente non ho avuto grossi problemi, ora, a distanza di 4 mesi, mi sento agitata, cambio umore con facilità e sono nervosa. Cosa mi consiglia? Alla terapia farmacologica ho associato, per molti anni, un percorso di psicoterapia che mi ha giovato tantissimo e vorrei liberarmi anche dal farmaco
Buongiorno, veda se riesce ad evitare di ri-assumere antidepressivi ma se proprio avesse bisogno di qualcosa, sappia che ci sono psicofarmaci utili per lenire lo stato di astinenza senza dare dipendenza forte. Alle volte, per aiutare le persone che, come lei, sono propense a smettere con le terapie psichiatriche, utilizzo alcune molecole a bassissimo dosaggio che poi non è difficile dismettere.
Buongiorno Dottore.
Nel 2016 mi venne diagnosticato un disturbo depressivo e d’ansia (che è un classico della mia famiglia, ripercorrendo l’albero genealogico). Lo psichiatra mi prescrisse 20 mg (prima 10 poi passato a 20) di Daparox ( nominò anche il Serotax, ma poi optò per il primo).
Lo presi per 5 anni, smisi a Febbraio del 2020. Senza mai aumentare la dose, sempre 20 mg.
Smisi perché notai che ero diventato, durante il trattamento, abbastanza iperattivo (anche se non sono mai riuscito a capire se fosse invece del tutto normale, dato che la Depressione mi aveva talmente sfiancato da non farmi nemmeno più ricordare come fosse avere un normale quantitativo di energia mentale e in corpo. Quindi magari quella che io chiamo Iperattività era del tutto normale) e altri motivi secondari. Purtroppo feci di testa mia, e non scalai il farmaco. Passati 15 giorni, tutto tornò nella norma a livello di effetti collaterali da sospensione. Ma sfortuna volle che iniziò la pandemia e si rifece vivo anche il disturbo. Ma a questo giro niente presenza di ansia.
Premetto che da quando ho Imparato a conoscere questo disturbo (dopo colloquio con lo Psicologo e lo Psichiatra ho per anni approfondito la mia condizione), ho capito che ne soffrivo ben prima del 2016, almeno dal 2013. Quindi sono ben 8 anni che ci sono dentro. E dopo 8 anni mi rendo conto che abbia fatto danni piuttosto profondi.
Ora vorrei riprovare con una terapia farmacologica, ho piena fiducia nella Psichiatria e senza approccio farmacologico non riuscirei nemmeno ad uscire di casa e ad avere una vita normale, ma sono abbastanza frenato per paura che torni ad insorgere l’ansia.
Quali alternative potrei avere? Esistono farmaci simili al Daparox ma che magari statisticamente danno meno problemi sul versante ansia? Grazie.
PS. Ovviamente partendo dal presupposto che mi sia stata fatta una corretta diagnosi e una corretta prescrizione.
Buongiorno Marco, Paroxetina è considerata una delle molecole più ansiolitiche. Il fatto che un antidepressivo ad un certo punto ecciti troppo, è tipico di chi ha una bipolarità più o meno latente; e quando c’è forte famigliarità per depressione e ansia di solito il disturbo è bipolare. Pertanto, data la delicatezza della questione, mi è impossibile consigliarle molecole via mail. Dovrei conoscerla direttamente.
Dottore, ho un’altra domanda da farle: leggendo sul web molti articoli sugli antidepressivi, da parte di psichiatri, si evince che questi vadano presi per un certo periodo di tempo, affinché possano essere definiti una cura e non dei semplici sintomatici (come sostiene lei). Tale periodo di tempo servirebbe al farmaco per “insegnare” al cervello a non produrre più la malattia (depressione, ansia, fobie, ossessioni) e, per far questo, bisogna tenerlo per un tempo sufficiente (cioè, dopo che i sintomi sono spariti) a impedirne le recidive. Sostanzialmente, le varie ricadute che molti subiscono, sono determinate da questo. Da un tempo insufficiente a insegnare al cervello a “percorrere altre strade”. Questo stonerebbe con le sue affermazioni.
Mi chiarisce meglio la cosa?
Non c’è nulla di più falso che sostenere che l’antidepressivo sia curativo: non è vero, non è un antibiotico. In fondo al mio articolo soprastante “Astinenza da antidepressivi: fase 1 e fase 2”, troverete la bibliografia, sono articoli scritti da i più autorevoli e onesti scienziati attuali. Sono in inglese ma leggeteli!
Salve dottore sono disperata. Prendevo da 10 anni xanax a dosi anche eccessive .. man mano ne prendevo solo 0.25 mattina e sera . Poi 15 giorni fa ho scoperto di essere incinta e ho sospeso . Dopo due giorni ho avuto mancanza d equilibrio e vertigini fortissimi anche a letto . Ora sono a letto con queste vertigini e non sto uscendo più in più mi sale un calore forte alla testa e viso . Volevo sapere se può centrare con lo xanax sono passati 15 giorni dalla sospensione ma non vedo miglioramenti non riesco più a camminare mi gira tutto ho paura
Non stia ad avere paura, sono cose tipiche della sospensione brusca di ansiolitici. Parli con il ginecologo e veda cosa le consentono di assumere nonostante la gravidanza.
Dottore ma è normale che nonostante siano passati 15 giorni ancora sto così ?
Certo che è normale. E’ tornata l’ansia e anche un pò peggiorata dall’astinenza. Ora l’astinenza passerà ma resterà quello che aveva prima di cominciare la cura. Inoltre la gravidanza tende ad esasperare i disturbi nervosi e mentali preesistenti. Si faccia seguire bene da un ginecologo e da uno psichiatra.
Buongiorno Dott. Mercuri,
sono un uomo di 47 anni in cura con paroxetina 10mg a volte affiancata da xanax 0,25 da più di 20 anni per attacchi di panico, ansia generalizzata e depressione. Ho tentato diverse volte di sospendere o proseguire con dosaggi minori, ma dopo mesi ritornavano i malesseri insopportabili. Quest’anno ho iniziato nuovamente il tentativo di scalaggio molto graduale prendendo lo Stiliden in gocce arrivando a 7 gocce circa. Mi sono avvicinato anche alla meditazione nella speranza che mi aiutasse nel gestire i sintomi dell’astinenza (Fase 1). Devo dire che andava abbastanza bene fintanto che ho fatto 10 giorni fa il vaccino per il COVID. Mi è caduto il mondo addosso…agitazione ed attacchi di ansia continui. Mi alterno tra l’ossessione che siano effetti collaterali del vaccino o ennesimi sintomi da sospensione. Ho visto che anche un altro utente ha avuto un problema simile. Credo che dopo tutti questi anni non riuscirò mai a liberarmi dal farmaco, ma secondo lei ha comunque senso tentare? So che non è il suo campo, ma secondo lei, il vaccino potrebbe aver creato questo squilibrio?
Grazie mille
Giancarlo
Buongiorno Giancarlo, io penso che a soli 47 anni valga la pena di liberarsi da un antidepressivo che ormai non può fare più alcun effetto benefico ma solo negativo. Quanto al vaccino non è la prima volta che sento dire che ha portato squilibri emotivi o del sonno; non so quanto vi sia di psicologico e quanto di organico ma certo è che la forte reazione immunitaria provocata dal vaccino, con gran produzione di citochine pro-infiammatorie e istamina, può dare un temporaneo malessere fisico e psichico. Io sono dell’opinione che ad un giovane uomo in buona salute convenga evitare la vaccinazione anti-Covid perchè non ha alcun senso nè per se stesso nè per gli altri in quanto è ormai assodato che vaccinare durante un’epidemia spinge il virus a mutare rapidamente portando alla formazione di varianti più virulente.
Buongiorno dottore,
La ringrazio infinitamente del suo feedback, che purtroppo conferma le mie preoccupazioni, purtroppo tra senso civico e spronato da amici e parenti…ci sono cascato. Spero passi presto, sto veramente male. Di sicuro in questo momento non riesco più ad abbassare..anzi ho paura che dovrò riaumentarla per far fronte a questo momentaccio. Pensa che abbia senso resistere o riaumentare un po? Qualsiasi sua indicazione è preziosa. Magari una volta stabilizzato potremmo conoscerci meglio e mi potrebbe seguire in questa crociata ?
La ringrazio infinitamente
Giancarlo
Caro Dottore, non mi sono ancora vaccinato e le confesso che il suo messaggio mi spinge ancora di più nel rimandare questa ipotesi. Sto uscendo da una depressione, e sono molto destabilizzato in quanto ai vari effetti da sospensione. A questo si aggiungono vari disturbi del sonno, oltre che stanchezza e apatia generalizzata. In sostanza farei meglio a stare lontano dal vaccino Covid-19?
Non fumo, non ho patologie (tolta la depressione) e la mia paura è che, se mi vaccinassi, potrei crearmi ulteriori problemi.
Spero non trovino il modo di renderlo obbligatorio (anche ponendo dei veti a chi non procede alla vaccinazione), altrimenti la mia intenzione è di non vaccinarmi.
Buongiorno, come ho già scritto, io ritengo che sia meglio si vaccini solo la persona fragile per età o patologie. La letteratura scientifica onesta mette in evidenza inoltre che la vaccinazione di massa durante una pandemia può accelerare la selezione di nuove varianti, cosa che sta già avvenendo con la cosiddetta variante Delta che guarda caso, sembra in grado di sfuggire proprio al suo inseguitore e cioè al vaccino. Quindi chi obiettasse che la vaccinazione non si deve fare solo per se stessi ma come gesto di altruismo, direbbe una falsità scientifica. Ultima cosa: vediamo quali restrizioni pongono a chi non si vaccina ma ci sono molte serie associazioni che stanno lottando contro questa disonesta imposizione indiretta. Penso che a breve i governanti del mondo saranno costretti ad ammettere che il vaccino, nel caso del Covid-19, porta alla formazione di varianti sempre più pericolose e quindi verrà concesso solo ai pazienti fragili e sconsigliato agli altri. Penso che a breve vedremo dei rivolgimenti.
Buongiorno Dott. Mercuri,
sono una ragazza di 25 anni e vorrei riportare anche la mia esperienza in merito a questi farmaci, in particolare il cipralex, e avere un suo parere rispetto alla mia situazione.
E’ da agosto 2019 che assumo il cipralex, ho preso sempre 10 gocce, ad aprile 2020 ho provato a scalare, sono arrivata a prendere 6 gocce scalando 1 settimana ed è proprio lì che è iniziato l’incubo perchè ho iniziato ad avvertire oltre agli effetti collaterali comuni, una forte apatia e disinteresse verso tutto, compreso il mio ragazzo ( mentre prima di questa DIMINUZIONE DI DOSAGGIO SENTIVO I MIEI SENTIMENTI, ILLEGAME VERSO DI LUI..l’unico pesante effetto collaterale che avevo era la scarsa libido ma riuscivo a sopportarlo), con lo scalaggio mi sono sentita molto distante da lui, fredda e disinteressata.. su consulto del psichiatra che mi aveva prescritto il cipralex sono ritornata piano piano alla dose di 10 gocce ma quegli effetti e sensazioni sono comunque rimaste..non sono più tornata quella che ero prima di quello scalaggio…
Oggi giugno 2020, dopo la scorsa esperienza sto scalando 1 goccia al mese e sono arrivata a prendere 7 gocce.. e sto con la speranza che scendendo ancora posso ritornare a provare le mie emozioni, i miei interessi e sentirmi viva come prima… invece mi sento strana, non percepisco il momento del risveglio e quello della buonanotte a livello di energie e stati d’animo, non so nemmeno cosa sono mi creda..
vorrei sapere un suo parere in merito e se secondo lei pian piano la situazione si può sistemare ( emotivamente parlando)
GRAZIE ANTICIPATAMENTE
Buongiorno Antonella, è proprio per tutti questi guai che sconsiglio alle persone di cascare nella trappola degli antidepressivi. Ovviamente devo conoscerla per capire il motivo per cui lei ha cominciato ad assumere antidepressivi; è molto importante capire come lei era prima di iniziare la cura. In ogni caso, mi sembra di capire che con la diminuzione dell’antidepressivo siano comparsi problemi di anedonia e freddezza affettiva e questo di solito è da attribuire in parte a ciò che c’era prima di cominciare la terapia e in parte ad una certa astinenza dal farmaco. Spesso, risalendo col dosaggio non si torna a stare bene come prima della diminuzione, per motivi non noti. Ultima cosa: a meno che lei non soffra di una gravissima depressione, varrebbe la pena che si liberasse definitivamente dagli antidepressivi. Se a 25 anni ha già questi problemi, andando avanti negli anni ne avrà sempre dippiù. Diventare un paziente psichiatrico che poi passa tutta la vita dagli psichiatri non è una gran bella cosa a meno che non ci siano gravissime malattie mentali.
Prima di prendere il cipralex mi è stata diagnosticata la sindrome ansiosa – depressiva. Avevo forte ansia sociale e soffrivo di insonnia (dovuta proorio ad ansia e preoccupazione) e questa insonnia protratta probabilemte ho dedotto che sia stata lei a portarmi in un circolo depressiva perché al rosveglio ero sempte stanca e poco sveglia, attenta.
In tutto ciò prima do questa diminuiziome del farmaco io avevp delle emoziono, l’ansia è pur sempre un emozione come lei sa. Provavo anche altri emoziomi come il legame e il bisogno affettivo anche troppo a dir la verità ( verso il mio ragazzo). Da quella diminuzione si è capolta totalmente la situazione.
Comunque non soffro assolutamente di malattie mentali gravi tanto meno di depressione grave (x farle capire non ho mai avuto pensieri di suicido anzi solo tanto desiderio di vivere una vita ttanquilla e appagata) A mio avviso al momento si ttatta più che altro di una forte apatia e anedonia cioè difficoltà a provare piacere x qualsiasi attività.
Spero continuando a scalare di migliorare la situazione e in particolare questo aspetto. La aggiornerò con il tempo.
Grazie prr la sua attenzione!
Antonella, sicuramente se smette gradualmente di prendere l’antidepressivo, ha solo da guadagnarci. A 25 anni poi, vale proprio la pena di fare una gran battaglia per liberarsene.
Buongiorno dottore, ho 28 anni e soffro di attacchi di panico da ansia generizzata da quando ne avevo 18.
Ho preso per circa 4 mesi l’entact (escitalopram) da 10mg (all’età di 18 anni) per poi sospenderlo ed avere una ricaduta un anno e mezzo dopo. Così dal luglio 2013 ho iniziato a prendere entact (fino a 20mg nelle fasi più acute) per poi sospenderlo gradualmente (fino a 5mg un giorno si e un giorno no) nel novembre 2020. Da 2-3 settimane ho iniziato ad avere pensieri ossessivi. Inizialmente l’ossessione era per gli effetti collaterali del vaccino del covid (stavo sempre in allarme per qualsiasi sintomo), poi un’orticaria uscita a causa del sole, fino a che ieri è comparso il pensiero tremendo della ricaduta che non mi lascia in pace. Ho paura di dover riniziare tutto da capo e di non sopportarlo, fino al pensiero di aver paura di farmi del male. So che é un controsenso, perché mi rendo conto che la paura di farmi del male certifica il fatto che non me ne farei. Ma ho dei momenti in cui la paura mi fa andare in blackout e non riesco a pensare ad altro. Pensa che sarà necessario riutilizzare l’entact? É possibile che dovrò prendere questo farmaco a vita? Ci sono delle implicazioni? Grazie mille
Buonasera Mirko, purtroppo gli antidepressivi danno forte dipendenza e, una volta cominciato ad assumerli, generalmente si smettono e si riprendono molte volte fino a che non fanno più effetto e allora si cerca definitivamente e con fatica di smetterli definitivamente. E’ un pò triste sentire che a 28 anni lei abbia già questo tipo di problemi, chi le ha iniziato la terapia a 18 anni si è preso una bella responsabilità se il problema era solo l’ansia generalizzata.
Comunque dovrei ovviamente conoscerla per poterla aiutare in dettaglio.
Buongiorno dottore,
La ringrazio per la risposta. Sono andato dallo psichiatra che mi ha seguito e mi ha prescritto il Dobren da 50mg la sera per un mese, non riconoscendo quello che sto passando come una ricaduta ma come un momento di forte stress dovuto a trasloco imminente, vaccino covid, lavoro da casa prolungato per oltre 1 anno senza contatti con i colleghi. Al momento non l’ho preso perché voglio trovare la forza di uscirne da solo. Ho iniziato la pratica della psicoterapia, 1 volta a settimana. Nonostante alcune volte io riconosca i sintomi dell’ansia (sensazione di non avere aria e costrizione al petto, nausea al mattino, qualche pensiero intrusivo) riesco ad uscire, fare sport. Ho tanta voglia di uscirne senza l’aiuto dei farmaci. Secondo lei la forza di volontà e la psicoterapia possono bastare? Grazie e buon lavoro
Mirko, non posso consigliarla senza conoscerla. C’è certamente un limite di malessere oltre il quale a nessuno è richiesto di resistere. Ci sono farmaci che possono alleviare l’astinenza e il malessere acuto senza dare la dipendenza di Entact. Non serve che faccia eroismi, spesso le vie di mezzo sono le migliori.
Buongiorno dottore, sono un ragazzo di 23 anni, per disturbi ansioso-depressivi e successivamente anche ossessivi ho assunto per circa 6 mesi 2 compresse al giorno di mutabon mite. Dopodichè ho scalato togliendo subito la compressa al mattino e poi dopo 2 mesi circa facendo un giorno sí e un giornó no per una settimana ho eliminato anche la compressa serale. Purtroppo ho avuto gravi sintomi da sospensione, soprattutto ansiosi e gastrointestinali, tra cui nausea e vomito. Cosí ho dovuto riprendere, dopo circa un mese che non passavano, le due compresse di mutabon mite e da allora sono circa 10 mesi che le sto prendendo.
Quindi sto assumendo queste due compresse, se non si vuole considerare la breve sospensione di 1 mese, da circa un anno e mezzo. Volevo un consiglio da lei, che vedo che è preparato sull’argomento. Il medico sta provando a farmi scalare la prima compressa mattutina facendomela assumere a giorni alterni per poi credo ridurre ulteriormente i giorni di assunzione mattutina fino a lasciarla solo la sera. Io gli ho proposto di spezzare la compressa in 4 parti o assumerne metá tutte le mattine, quindi rompendo la compressa o come ho letto in questo forum anche di dividere i due costituenti del mutabon e farmeli assumere separatamente, quindi laroxyl q gocce e perfenazina in compresse, ma niente, il medico non è convinto e dice forse piú tardi si puó fare , come se non ne volesse sapere …
Questa è la situazione, cioè non riesco a capire come scalare il farmaco in maniera equilibrata e secondo una scaletta prestabilita in base ai mesi di assunzione del farmaco .
Lei che mi consiglia di fare o di dire al mio medico.
Non vorrei rimandare in contro di nuovo, per un errato scalaggio e sospensione di nuovo ad una ricaduta , o meglio come scrive lei ad una pesante crisi di astinenza dal farmaco.
Grazie e spero comprenda la difficile situazione. Cioè uno si trova in un forte periodo di crisi, per ragioni che non dipendono nemmeno da lui, problemi economici, familiari, di studio e cade in depressione ed è costretto a lottare pure con questo farmaco (mutabon mite , visto per altro come innocuo dai medici prescrittori), che per altro come verificato anche dal mio medico mi porta anche ad un incremento della frequenza cardiaca e aumento di fame e peso. Grazie per la risposta
Gennaro lei ha già letto ciò che ho scritto sulla sospensione del Mutabon. Io di solito faccio passare ai due componenti distinti, Trilafon e Laroxyl. Il responsabile dei disturbi d’astinenza è soprattutto Laroxyl che per fortuna c’è in gocce.
Salve Dottore prendo una compressa di Paroxetina al giorno la mattina da circa 6 anni. La prendo perché a 23 anni mi hanno diagnosticato un linfoma e non riuscivo più a dormire. Circa tre mesi fa ho dimezzato la dose ma dopo circa 10 giorni ho avuto tachicardia e ansia così il medico curante mi ha detto di riprendere la dose interra il problema è che circa 2 mesi fa X due mattine di seguito ho avuto scarica di diarrea liquida E poi X due mesi le mie feci ogni giorno erano molli frastagliate a volte caprine insomma non si sono normalizzate e oltretutto vado in bagno 3 volte al giorno la mattina. Il gastroenterologo mi ha detto che è colon irritabile Ma secondo lei potrebbe essere anche se a distanza di tempo ancora un effetto collaterale del dimezzamento della dose dì paroxetina ?
Non credo che c’entri la paroxetina se lei è tornata alla dose abituale. Direi però che dopo 6 anni di assunzione dell’antidepressivo sarebbe ora di fare basta
Buongiorno, so che l’abilify viene usato come potenziatore della terapia antidepressiva o antiossessiva. E’ tipico comunque che un antidepressivo preso con successo, se viene dismesso e ripreso non fa più l’effetto di prima. Per inciso le devo dire il mio pensiero riguardo alle forme ossessive: io sconsiglio sempre di curarle coi farmaci perchè è una strada fallimentare in quanto la mente ossessiva è così per questioni organiche, strutturali, genetiche che non sono certo i farmaci a modificare. E’ una battaglia persa, si diventa solo dipendenti dai farmaci e si complica il quadro. Con le forme ossessive bisogna imparare a convivere, capendosi, accettandosi e trovando strategie cognitive e comportamentali adeguate; mai cadere nella trappola di volerle curare con la chimica. Per ben che vada stai un pò meglio per qualche anno ma poi tutto torna come prima anche aumentando le dosi di farmaci o aggiungendone altri. Non posso tacerle questa verità anche se ad alcuni non piace.
Buongiorno dottore,
Ho 26 anni e soffro di cefalea ( a grappolo). Sono andato da un neurologo e mi ha prescritto una cura per tre mesi , il laroxyl in pillole da 25 mg, una al giorno prima di andare a letto.
È quasi un mese che assumo queste pillole , e negli ultimi giorni, sto avendo incubi appena mi addormento, mi sveglio di colpo e mi sento impaurito come se ci fosse una presenza a fianco a me, movimenti involontari durante il sonno (prima erano rari, ora sono aumentati).
Ho pensato di smettere gradualmente di prendere il laroxyl, che mi consiglia?
Grazie mille.
Mi correggo 10 mg.
Questa notte ho avuto un incubo, e tra veglia e sonno, ho sentito come se il corpo girasse insieme a letto, ero consapevole, il corpo era addormentato, ma il cervello consapevole. Dopo una frazione di secondo riesco ad aprire gli occhi e muovermi, penso che sospenderò…
Sono incubi tipici, con Laroxyl in realtà non avevo mai sentito, spesso invece con lo Stilnox. Può essere che lei non sopporti l’effetto antiistaminico di Laroxyl.
Salve Dottore, ho 29 anni e soffro d’ansia e Stati depressivi dalla piuttosto tenera età. Ho iniziato ad assumere Citalopram su consiglio medico 10 anni per superare un lutto importante e stabilizzare il mio umore. Adesso però da circa un mese ho interrotto bruscamente la terapia. Come lei dice la fase 2 è la più critica. Le prime settimane mi sentivo persino più lucida del solito, ora invece fatico a recarmi a lavoro, mi irrito facilmente, ho attacchi d’ansia ed esco poco. Secondo lei è possibile lasciarsi alle spalle questi strascichi senza conseguenze? Vorrei una vita normale, senza farmaci meglio ancora… Sono grata alla terapia, ma son stanca di sentirmi malata a vita.
Buongiorno, trovo giusto che lei tenti di liberarsi dagli psicofarmaci a 29 anni ma forse doveva farlo più lentamente soprattutto per un antidepressivo assunto per 10 anni. Ci avrebbe dovuto impiegare circa tre mesi a sospenderlo. Non posso prevedere come le andrà in seguito, molto dipende da come stava prima di iniziare la cura.
Buongiorno dottore, volevo domandarle, secondo lei 20 mg di Laroxyl al giorno sono sufficienti a curare un disturbo depressivo medio/grave. Tenendo conto che lo sto assumendo da quasi un anno, avendo lievi miglioramenti. Sono un ragazzo di 22 anni.
Buongiorno Luca, Laroxyl non è un antidepressivo molto potente, in genere 20 mg sono pochi. Dovrebbe salire col dosaggio ma poi potrebbe avere effetti collaterali considerevoli. Perchè non provare con Anafranil che è sempre un triciclico ma molto potente e con meno effetti collaterali? Ovviamente dovrei conoscerla direttamente per poterla consigliare nel suo caso specifico.
Buongiorno dottore, volevo avere un suo utilissimo parere. Ho assunto per 6 mesi due compresse mattina e sera di mutabon mite. Dopodichè il mio medico mi ha levato di colpo la prima compressa la mattina ( ho avuto ritorno dell’ansia e un pó di abbattimento dell’umore nelle settimane seguenti) e poi dopo un mese mi ha fatto sospendere nel giro di una settimana, assumendolo a giorni alterni, la seconda compressa di mutabon mite la sera. Pochi giorni dopo ho avuto fortissima ansia e stanchezza e continui episodi di vomito dopo mangiato e di inappetenza per settimane, coadiuvati temporaneamente con levopraid.
Dopo circa due mesi con questo andazzo ho cambiato medico e ho riassunto di nuovo le due compresse di mutabon mite che hanno iniziato subito a fare effetto. Quindi sono 7 mesi che lo assumo e con il nuovo medico stiamo provando a scalarlo piú lentamente. Partendo dalla compressa mattutina, che sto assumendolo a giorni alterni.
Volevo un suo parere. Secondo lei è utile questa metodica di tapering , prendere non prendere , prendere solo 3 giorni a settimana la mattina, poi 2, e cosí via? Io non mi ci trovo bene.
Sarebbe preferibile scalare in qualche altro modo?? E se, come potrebbe essere fatto secondo la sua esperienza clinica e con persone che hanno assunto questi composti?
Grazie mille per la risposta e buona giornata.
Buongiorno, mi è già capitato di far scalare Mutabon mite. E’ fatto di due componenti, perfenazina 2 mg (Trilafon) e Amitriptilina 10 mg (Laroxyl). Trilafon c’è solo in confetti mentre Laroxyl anche in gocce con le quali può scalare lentamente.
A ho capito, quindi conviene scalere i due componenti separatamente ?
Dividendo/tagliando le compresse di perfenazina o assumendolo a giorni alterni. E dosando le gocce di laroxyl mattina e sera?
Si, certo
Buongiorno dottore,
sono un uomo di 41 anni, da sempre abbastanza ansioso/evitante, a seguito di situazioni stressanti ho avuto un episodio di depressione nel 2010 curato con Cipralex per 1 anno circa. Alla sospensione sono ricomparsi vari sintomi di ansia, depressione e agorafobia che poi sono sfociati con una crisi molto violenta all’inizio del 2013. Da inizio 2013 fino a marzo 2020 ho assunto Zoloft 50mg. Sono stato molto bene diverso tempo, ma l’antidepressivo non era già più efficace dall’estate del 2019, con episodi di fortissima ansia intervallati da periodi di benessere.
Nell’aprile 2020 ho deciso di sospendere il farmaco senza scalare, sono stato molto bene per un mese (senza apparente fase 1), ma da maggio 2020 ho vari episodi di ansia e depressione, con forti mal di testa, rigidità muscolare, pensieri ossessivi e insonnia, i quali possono durare anche pochi giorni e sono intervallati da periodi di relativo benessere. Da inizio 2020 ho ripreso anche la psicoterapia (non cognitivo comportamentale, cominciata nel 2010 e terminata nel 2015), ma non noto grossi benefici, perché queste crisi arrivano senza particolari segni “premonitori”, quando sembra che apparentemente vada tutto bene.
Nel marzo del 2021 poi, in concomitanza con un cambio di lavoro, ho avuto una crisi più forte del solito, con anche forte sensazione di freddo e tremori incontrollabili. Ho consultato lo psichiatra che mi aveva prescritto lo Zoloft anni fa e che mi ha prescritto Amisulpride 50mg come cura a breve termine per superare il periodo di cambio lavoro e la fine del lockdown, dicendomi che comunque in caso di continuo malessere avrei dovuto riprendere la cura con SSRI.
Io tendenzialmente non vorrei riprendere cure con antidepressivi, ma è molto dura, sto stringendo i denti. Volevo un’opinione a riguardo, se magari fosse meglio riprendere, eventualmente con un’altra molecola, e scalare gradualmente, avendo smesso lo Zoloft senza scalare? Forse questo fattore può causare una sintomatologia più forte?
Grazie e cordiali saluti
Riccardo
Buongiorno, anche se l’avesse scalato lentamente i sintomi di fase 2 che sta avendo li avrebbe avuti lo stesso. E comunque consideri che ciò che ha adesso non è solo astinenza ma anche un ritorno di ciò che aveva prima di cominciare la cura.
Ciao sono in fase di sospensione di gocce da citalopram seguita dal mio psichiatra sono scalando dosaggio perché poi vorrei cercare una gravidanza.
In questo momento sono a 6 gocce e sento solo un po’ di ansia ma perché sono io che penso di non farcela
Volevo sapere se ha dei consigli da darmi
Grazie
Martina
Buongiorno, non saprei cosa rispondere! Non ho dati sufficienti e non capisco nemmeno la domanda. Si legga gli altri commenti, c’è già scritto tutto. Se no, dovrei sentirla direttamente via Skype per consulenza, allora posso capire.
Salve dottore, volevo chiedere secondo la sua esperienze in quanto tempo era opportuno fare il tapering di un antidepressivo tricicli assunto per 1 anno? Ed è conveniente farlo assumendolo a giorni alterni e scalandolo in questo modo o conviene passare se in compresse ad una sua formulazione a gocce ?
Sempre secondo la sua esperienza con i paziente ..
Grazie per la risposta
Passare alle gocce e impiegarci circa tre mesi
Se smetto totalmente a cosa vado in contro?in questo momento provo astenia, difficoltà a concentrarmi ,ansia , rigidità muscolare .poca voglia di uscire se non costretta.senza forze.mi sforzo di fare ugualmente.
Buongiorno sono disperata sono in cura per depressione ,ansia e doc.da inizio aprile con efexor dosaggio 220.non ho notato miglioramenti quindi in accordo con la mia psichiatra dovrei scalare per ritornare di nuovo alla paroxetina.la assumevo a dosaggio 40mg da circa due anni.purtroppo con la pandemia e lavori 110 a febbraio sono crollata.sono anni che vado avanti a tentativi.ho assunto sereupin e cipralex per brevi periodi.poi sertralina e laroxil.cimbalta senza risultati.ultima la paroxetina.ho paura di un nuovo fallimento.non riuscirei a sopportarlo.ora chi mi assicura come andrà.e poi prendendo due molecole cosa succede al cervello .non penso sia il massimo.la diagnosi è episodi depressivi stagionali .e io aggiungo maniaca dell’ ordine e pulizia.non so se si tratta di doc. Non so più che pensare e come uscirne.sono satura.mi può dare un consiglio grazie.
.
Gisella, io non sono mai d’accordo per dosi così alte di antidepressivi. Per aiutarla dovrei conoscerla, parlare con lei direttamente almeno via Skype.
buongiorno dottore,
complimenti per il bellissimo blog e grazie per la sua disponibilità!
Quasi tre anni fa il mio medico mi ha prescritto una terapia con Dropaxin, poi cambiato in Cipralex, poi in Zoloft, sempre accompagnati da Lorazepam prima di dormire. In concomitanza con l’assunzione dei farmaci ho iniziato ad avere problemi agli occhi: calo della vista, difficoltà a mettere a fuoco, ma soprattutto lacrimo tutta la notte specialmente da un occhio; gli occhi sono sempre gonfi e irritati, la pelle del contorno occhi segnata e rovinatissima. Questo mi causa un grave disagio, sia fisico che psicologico al punto di pensare che, se fosse un effetto collaterale dei farmaci il rimedio sarebbe peggiore del male.. Perciò, in autonomia ho deciso di interrompere la terapia, forse scalandola troppo rapidamente, e sono andato incontro a molti problemi, sia di fase 1 che 2 tanto che in seguito a crisi di pianto, dopo due mesi di interruzione completa il medico mi ha prescritto una pasticca da 75 di Eforex e 8 gocce di lorazepam. L’umore generale è migliorato ma i problemi agli occhi sono rimasti, anzi peggiorati: mi è stata diagnosticata una sindrome da occhio secco ora aggravata da una blefarite; è possibile che questa patologia possa essere causata dai farmaci? Sarebbe dovuta regredire durante il periodo di sospensione o avrebbe avuto bisogno di più tempo? Vorrei interrompere, scalando correttamente, anche la terapia di Eforex e lorazepam, oltre che per gli occhi anche per non diventare dipendente da tutti questi farmaci ma temo che ricompaiano le crisi.. Che cosa mi consiglia? Grazie mille per l’attenzione
Buongiorno Achille, gli psicofarmaci in genere seccano un pò gli occhi; ci aggiunga poi in questo periodo un pò di allergia ai pollini. Dovrei ovviamente conoscerla però per capire se i farmaci si possono interrompere.
buongiorno dottore,
complimenti per il bellissimo blog e grazie della disponibilità!
Quasi tre anni fa il mio medico mi ha prescritto una terapia con Dropaxin, poi cambiato in Cipralex, poi in Zoloft sempre accompagnati da Lorazepam prima di dormire. In concomitanza con l’assunzione dei farmaci ho iniziato ad avere problemi agli occhi: calo della vista, difficoltà a mettere a fuoco ma soprattutto lacrimo tutta la notte, soprattutto da un occhio. Gli occhi sono sempre gonfi e irritati, la pelle del contorno occhi rovinatissima e segnata. Questo mi provoca molti disagi, sia fisici che psicologici, al punto di pensare che, se fosse un effetto collaterale dei farmaci il rimedio è peggiore del male
Buongiorno Dott Mercuri, Sono una donna di 43 anni cui è stata diagnosticata una distimia, con esordio intorno ai 18 anni e con uno o due episodi di depressione maggiore (più di 10 anni fa) . La psicologa che mi ha seguito per gli ultimi due anni (terapia cognitivo comportamentale, da cui ho tratto un medio beneficio) mi ha indicato che la soluzione farmacologica nel mio caso sarebbe stata indicata già molto tempo fa e che non andrebbe più procrastinata (in passato avevo rifiutato fermamente il trattamento farmacologico ). Nonostante sia stata io a voler stimolare da parte sua una ” terapia più forte” anche con i farmaci, come una richiesta di maggiore presa in carico e non sottovalutazione del mio generale disagio esistenziale, non sento adesso la necessità urgente della cura con i farmaci, in quanto non ho sintomi di depressione acuta, ma piuttosto di una generale sensazione di esaurimento e infelicità, ,astenia, forte insonnia e soprattutto ( quello che spinge di più alla crisi ) una disfunzionalità nelle relazioni che esita sempre in un mio sabotaggio del rapporto con incapacità di lucidità di giudizio sui miei sentimenti e sulla reale affinità con il partner, con chiusura della relazione e conseguente grande malinconia, sensazione di fallimento, e procrastinamento della realizzazione del desiderio di maternità che è diventato molto forte e intrusivo. Mi chiedo se per la distimia, che diventa quasi un abito di vita (cui in effetti mi riconosco, pur non accettandolo ) una cura farmacologica sia sensata, ovvero per qualcosa che per sua natura è cronico e radicato da tempo . la mai diffidenza è naturalmente carica di pregudizi e paure che però lei sembra confermare. … Se, infatti, gli psicofarmaci non hanno mai la funzione di guarire ma solo di contenere la sintomatologia, per un distimico il ritorno della sintomatologia sarebbe praticamente certo , perché non generato da un evento o condizione ambientale oppure perché questo è ormai troppo lontano nel tempo, e nessuna forma di eradicazione e educazione delle funzionalità cerebrali compromesse è onestamente ipotizzabile.Questo ragionamento è valido ? o inquinato appunto dalla mie resistenze ai farmaci e in un certo all’accettazione della diagnosi e difficoltà di prendere per prima in cura me stessa , da sola ? Aggiungo solo che la difficoltà del mio vissuto ha il suo fulcro di dolore in trauma familiare, definito maggiore dai mie terapeuti, vissuto intorno ai 18 anni, alla stessa età o poco dopo circa è esordita anche una tiroidite hashimoto.. La ringrazio molto della sua attenzione e disponibilità.
Buongiorno Teresa, in linea di massima gli antidepressivi si devono usare solo se la depressione è fortissima con rischio di suicidio oppure se il soggetto non è più in grado di reagire. In tutti gli altri casi bisogna evitarli perchè tolgono solo i sintomi della depressione dando un finto benessere ma in realtà provocano, dietro le quinte, un peggioramento della malattia. Oltretutto se funzionano lo fanno solo per qualche anno al massimo poi ti abbandonano e ti lasciano disperato. Lei fa benissimo ad evitarli se può farlo: non pensi mai che se li assumesse risolverebbe molti suoi problemi e sarebbe migliore! Migliore lo diventa se NON assume psicofarmaci e impara invece a conoscersi, capirsi, accettarsi e migliorarsi con le sue forze naturali.
Buonasera dottore io sto facendo questa terapia Lucen 20 mg prima di colazione da tre mesi per problemi gastrointestinali mentre da tre giorni il cipralex compresse da 5mg la mattina dopo colazione per ansia e depressione la sera un’ora prima di cena prendo lo zirtec per orticaria cronica dovuta a stress e prima di andare a dormire il Lexotan 12 gocce per problemi di intorpedimento degli arti per i quali non riesco a prendere sonno. Oggi non mi sono sentito bene la pressione minima è arrivata a 100 sempre avuta regolare ela max 135 con vampate di calore e giramenti di testa e per finire mi sentivo il braccio sinistro come se si stesse bloccando. Cosa mi consiglia di fare? Sospendere cipralex? Prima di assumerlo è vero che ero giù di morale ma non mi sentivo così male
Buongiorno, si sa che gli antidepressivi all’inizio della terapia provocano un aumento dell’ansia che va fronteggiata con farmaci di contorno. Valuti bene comunque se vale davvero la pena di cominciare una terapia antidepressiva con tutti i problemi collegati, presenti e futuri.
Buongiorno Dottore,
da adolescente ho assunto acido valproico per due episodi di crisi. Dal 2013 ho assunto fluoxetina.
A fine 2019 ho dismesso prima la fluoxetina in un mese e poi l’acido valproico su indicazione del neurologo.
Dopo la dismissione dell’acido valproico, verso marzo 2020, sono iniziati i problemi, forse da fase 2: tremore involontario alla testa, irritabilità, nervosismo, respiro affannoso, aumento della frequenza cardiaca, crisi di pianto, agitazione, ricordi intrusivi, risvegli con malessere.
Questi sintomi sono correlabili all’acido valproico assunto per tanto tempo o è ipotizzabile che l’acido valproico facesse da tappo ai sintomi di fase 2 da fluoxetina, esplosi solo dopo la sua dismissione ? E’ ipotizzabile un’utilità nel reintrodurre l’acido valproico per limitare i sintomi e in questo caso quale meccanismo alla base motiverebbe la scelta? Grazie!
Buongiorno Michele, per darle una risposta sensata riguardo ad una questione così specifica, devo conoscerla direttamente.
Salve dottore, l’anno scorso sono stato colto da psicosi molto gravi. Premetto che facevo uso di stupefacenti ma non ho mai avuto problemi psichici prima di iniziare a prendere psicofarmaci, nel mio caso Depakin Chrono (inizialmente da 300, adesso da 500) 3 volte al giorno, Xanax da 1 mg 2 volte al giorno (adesso scalato a 0,25 mg) e una puntura di xeplion, detto anche invega, una volta al mese da 100 mg. Appena ho iniziato a prenderli ho iniziato a soffrire di ansia, depressione, tremori, pensieri psicotici, anedonia, mancanza di libido, disfunzione erettile ed eiaculazione ridotta nonché mancanza di intensità dell’orgasmo a causa appunto dell’utilizzo di farmaci appartenenti alla classe degli SSRI. Mi sono stati imposti all’interno di una comunità, non sapevo in cosa mi sarei imbattuto altrimenti non avrei mai dato il consenso per iniziare a utilizzarli.. in passato ho preso anche olanzapina, paroxetina, lorazepam e trittico non tutti insieme e non in quest’ordine. Mi hanno rovinato la vita, non sono più lo stesso, sono letargico, ho preso 30 chili, non ho più voglia di fare niente, ho poca voglia di vivere.. arriviamo al punto. Domani andrò dal mio psichiatra per fare la puntura di xeplion da 100 mg e ho deciso di parlare chiaramente con lui e di interrompere la mia terapia. Le mie domande sono: è probabile che ritornino le psicosi che lo xeplion ha lenito? Tornerò quello di un tempo? E se si quanto tempo potrebbe passare approssimativamente? Ho sofferto di manie di persecuzione e allucinazioni uditive, potrebbero tornare? Mi chiedo come si possa essere così superficiali e menefreghisti da rovinare la vita a una persona ignorante in materia che si aspetta solo di essere in buone mani.. gli psicofarmaci sono peggio delle droghe e come ha detto lei fanno più danno di quelli che riescano a risolvere, sconsiglio vivamente a tutti di iniziare a utilizzarli se non in casi veramente estremi.
Attendo una sua risposta, cordiali saluti.
Davide
P.S.
Ho dimenticato di dire che prendo psicofarmaci ormai da 3 anni e attualmente ho 25 anni, vorrei riuscire ad uscirne con le mie forze. Sono stanco di prendere pillole e subire iniezioni.. se smetterò con lo xeplion che a quanto ho capito cura la schizofrenia e le psicosi pensa che possa avere l’effetto rimbalzo di cui parlava sopra? Pensa che i sintomi possano essere peggiori di quelli di prima? Chiedo perché ho vissuto un inferno per diversi mesi e sono terrorizzato all’idea di tornare in quelle condizioni se non peggio
Cordiali saluti
Buongiorno Davide, anche io sono contrario all’uso improprio o superficiale di psicofarmaci ma certamente se c’è una psicosi con allucinazioni e deliri ben vengano, per un periodo limitato. Non so perchè nel suo caso abbiano deciso di fare una terapia coercitiva come l’iniezione ad azione prolungata ma evidentemente è perchè lei non assumeva i farmaci con diligenza. Bisogna comunque sempre provare a diminuire lentamente i dosaggi fino anche dismettere la terapia qualora il paziente stia ormai bene, se poi si ripresentassero sintomi si provvederà. Può essere che, se lei ha smesso di intossicare il suo cervello con stupide droghe, la psicosi non si ripresenti più.
Buongiorno dottore, sono andato al colloquio con il mio psichiatra questa mattina e insieme abbiamo concordato di ridurre lo Xeplion da 100 mg a 75 mg e di eliminare lo Xanax da 0,25 mg. Mi sento molto soddisfatto del cambiamento che abbiamo apportato, mi auguro che non mi causi problemi. Ho riflettuto un po’ su quello che mi ha detto il mio psichiatra e sono arrivato alla conclusione che forse le droghe non sono la causa scatenante del mio problema, anche se hanno contribuito a ingigantirlo, e che forse il problema persisteva già in me sin da prima di cominciare ad assumerle. Quindi in conclusione mi sento più in pace con me stesso e ho meno sensi di colpa e sto iniziando ad accettare la mia malattia, spero di poterla curare attraverso la psicoterapia e la somministrazione del minor quantitativo possibile di farmaci e dosaggi. La ringrazio della cortese attenzione, le porgo i miei saluti.
Davide Buffo
Penso ce la farà a ristabilirsi completamente: anche se non la conosco, sento che è già in buon equilibrio da come scrive.
Gentile Dott. Mercuri,
Sono un ragazzo di 26 anni, a luglio 2020 a seguito di uno stato ansioso – depressivo reattivo mi è stata diagnostica uno stato di ansia generalizzata (GAD). Mi fu consigliato di assonare citalopram gocce 10 al mattino. In un primo momento mi rifiutai spaventato dai possibili effetti collaterali e di dipendenza. Mi affidai ad un percorso psicoterapico ma a settembre 2020 inizia comunque as assumere la terapia con citalopram sotto stretto consiglio medico. Dopo qualche settimana avvertii i benefici, in combinazione alla psicoterapia. Ho assunto 10 gocce al mattino da metà settembre a fine gennaio e successivamente sempre sotto stretto controllo medico mi fu consigliato di scalarlo molto lentamente siccome andava decisamente meglio dal punto di visto ansioso,di insonnia ed umore e siccome mi provocava disturbi alla messa a fuoco visiva. Scali per 4 settimane a 8 gocce, poi altre 4 settimana 6 gocce, poi 5 ed infine per 2 settimane 3 gocce. Al 26 aprile su consiglio del medico Psichiatra ho rimosso il farmaco. Due giorni dopo ho iniziato ad avvertire strane scosse/ vibrazioni alla testa che si propagano lungo il corpo in concomitanza col il movimento degli occhi. Potrebbe essere un sintomo da astinenza? È passeggero secondo la sua esperienza con altri pazienti?
Voglio sottolineare che nel corso di questi mesi ho trovato benedico generale sia farmacologicamente che psicologicamente risolvendo alcune cose che mi hanno provocato questo questo l’anno scorso e per questo ho rimosso il farmaco (su consiglio medico).
Ho però un po’ il timore che alcuni sintomi possano ripresentarsi.
Buongiorno, solo il tempo ci dirà se si ripresenteranno o no sintomi. Cerchi sempre, vista anche la giovane età, di farcela più possibile senza psicofarmaci.
Buongiorno Dottore, lei dice: “gli antidepressivi vanno presi solo quando il disturbo è grave e vanno mollati appena possibile.”
Bene. Ho iniziato un anno e mezzo fa ad assumere Venlafaxina, e da 8 mesi (più come dose di mantenimento, perché la Venlafaxina mi aveva già rimesso in piedi) Cipralex. Sto scalando da gennaio la dose di 5 mg e ora, arrivato a 2 soli gocce al giorno ho di nuovo i sintomi di depressione apatica che avevo all’inizio.
Ho aspettato un anno intero in cui stavo decentemente, prima di iniziare la sospensione, ma non è servito a nulla.
La mia paura è di esser costretto a prendere antidepressivi a vita, a questo punto.
Ho fatto tutto nella modalità coretta (con l’aiuto dello psichiatra), per poter ammorbidire la loro dismissione ma non è servito.
Potrebbero essere sintomi da sospensione o è una ricaduta?
Amesso sia astinenza, quanto può durare?
Grazie
Buongiorno, come ho già scritto molte volte nei commenti, gli antidepressivi andrebbero presi soltanto se la depressione è talmente avanzata da impedire di reagire ai problemi. Solo a quel punto diventa una malattia da curare. Se invece è uno stato di sofferenza ma che ancora consente di pensare e di fare, ne vanno ricercate le cause evitando gli psicofarmaci. Gli antidepressivi, lungi dal “curare” la depressione, in realtà la aggravano e quando li smetti te ne rendi conto. La felicità è risultato di una vita in sintonia con le leggi di natura, il fatto di poterla acquistare in farmacia, è una clamorosa truffa.
Scusi Dottore, ma anche gli antipertensivi sono dei farmaci sintomatici che quando li levi fanno soffrire nuovamente di ipertensione, ma non per questo vengono demonizzati. A me interessa sapere una sola cosa: sono arrivato a prendere una sola goccia al giorno e non sto affatto bene. Forte astenia, basso tono dell’umore, poche energie. Può essere una sindrome da sospensione o è un ritorno della malattia?
Se fosse determinato dalla sospensione, quanto durerebbe questo malessere?
Non so nulla di lei quindi non ho la possibilità di risponderle in modo sensato. Di solito, sospesi gli antidepressivi, il disagio iniziale ritorna e in più aggravato dall’astinenza che nel frattempo si è creata.
Buongiorno dott.
Dal 2017 soffro di attacchi di panico e ansia generalizzata portando a stordimento ho incominciato a prendere le deniban 1 cp al giorno..
Sono stato meglio fino ad oggi..
Da una settimana ho ridotto a mezza compressa al giorno e possibile che mi sento come all’origine?
E quanto dura questa fase grazie..
Buongiorno, Deniban e’ uno stimolante e alla sospensione da’ sintomi di astinenza. Perciò alla sospensione torna ciò che si aveva prima spesso un pó peggiorato dall’aststenza. È ora di smettere di pensare che gli psicofarmaci siano curativi: non curano nulla, sono droghe che hanno solo il vantaggio di essere legali, di dosaggio e composizione sicuri e facilmente acquistabili. Ma sono droghe a tutti gli effetti quindi funzionano solo fin che li assumi; e l’effetto positivo dell’inizio terapia svanisce via via nel tempo esattamente come per qualsiasi droga
Buona sera dott, da circa 4 anni, a causa di stati ansiosi, attacchi di panico e nottate insonni, il medico che mi ha in cura ha ritenuto opportuno procedere con una cura di en, dapprima 10 gocce e poi 5 solo la sera, e successivamente sostituire il farmaco con xnanx da 0.25
Dopo 2 anni e un bel percorso le problematiche sembrano essere rientrate, per cui abbiamo iniziato un rapido ( 1 mese) percorso di diminuzione, dapprima a giorni alterni poi cadenze più lunghe ed infine da circa un mese ho terminato qualsiasi assunzione.
I problemi di panico, risolti e per la difficoltà a dormire solo un po’ di melatonina all’occorrenza. Però, da circa una settimana avverto vampate di calore solo alla testa, un forte e persistente acufene ad entrambe le orecchie e mal di testa che vanno e vengono nell’arco di poche ore.
Potrebbe essere un effetto dell’aver terminato lo xanax?
Grazie anticipatamente
Buongiorno, se i disturbi persistono cioè acufene e cefalea, vada a farsi vedere da un neurologo. In genere, dopo 1 mese dall’aver terminato l’assunzione di una benzodiazepina presa per breve periodo e a basso dosaggio, non c’è più traccia di astinenza; quello che può comparire è un ritorno della condizione d’ansia precedente in quanto come sa gli ansiolitici non curano nulla ma fanno stare meglio solo fintanto che li assumi.
Buonasera dottore,
Ho 44 anni. Ho iniziato a prendere il dropaxin 7 anni fa. I primi 6 mesi 40 gocce, poi 20 gocce. In questi 7 anni ho provato 2 volte a smettere ma senza successo. 2 mesi fa ho deciso di eliminarle sotto consiglio anche del neurologo.. Ho fatto 2 anni di psicoterapia e la psicologa sostiene di sospenderle. Adesso sono a 10 gocce. Guardando il protocollo tartaruga diceva che per smettere ci vogliono minimo 2 anni. Quindi devo continuare ancora a prenderle,? Speravo di eliminarle entro l estate. Grazie per la risposta
Buonasera Anna, i protocolli tartaruga sono controproducenti, gli studi scientifici dicono che per togliere un antidepressivo ci si deve mettere al massimo 3 mesi, 1 per la prima metà e 2 per la seconda metà dosaggio. Certo, dopo anni di assunzione ci sono degli strascici di astinenza ma la discesa lentissima non li evita anzi li aggrava.
Ah ecco. Grazie per la risposta. Allora spero davvero entro l estate di toglierle come giustamente mi diceva anche il neurologo. Questi strascici,come dice lei, quanto tempo durano dopo averle eliminate, cioè dopo l estate?
Dopo 7 anni di assunzione ci potrebbero essere dei problemi con la sospensione del trattamento soprattutto il riemergere dei problemi per i quali, 7 anni fa, aveva cominciato. Ma si vedrà, sospendere è importante.
Grazie. La terrò aggiornato. E volevo fare i complimenti per il sito. Informazioni valide e aggiornatissimo. Si vede che lavora con passione. Se dovessi avere bisogno la cercherò per una visita di psicoterapia. Buona giornata.
Dopo vent’anni di assunzione di duloxetina da 60 mg, tutti i giorni, sono passata a 30 mg….Ora stesso framaco un giorno sì ed uno no…Beh…sto malissimo. Cosa devo fare: attendere che passino le “crisi di astinenza” (pianto, tristezza, eccecc) oppure?
Grazie per l’attenzione.
Elena
Elena buongiorno, dopo 20 anni di Duloxetina a 60 mg non so se consigliarle di resistere…Può diventare un malessere insopportabile per se e per chi le sta intorno. Piuttosto sarebbe meglio mitigare l’astinenza con qualcosa che non dia dipendenza ma dovrei conoscerla per aiutarla, almeno via Skype.
Buonasera dottore, io prendo da circa 6 mesi 2 g di risperidal perché stavo diventando un po’ strana e ossessiva per cose senza senso,tutte le persone che mi conoscono hanno visto dei cambiamenti radicali. La domanda che le chiedo è se posso smettere di prendere questo farmaco, vorrei provare a essere normale senza l’aiuto di un farmaco… inoltre ho notato che durante i rapporti non raggiungo il piacere(cosa che prima non succedeva) e anche che mi sto chiudendo con le persone(non riesco mai a mostrare me stessa se non una maschera) non so se sia legato a questo..aspetto una sua risposta, cordiali saluti Francesca
Buongiorno Francesca, se si potessero evitare quei 2 mg di Risperdal….sarebbe molto meglio non solo per la sessualità ma anche per il metabolismo e tante altre cose. Dovrei ovviamente conoscerla per capirlo!
Salve Dottore,
una domanda, ho iniziato a prendere Oxazepam da Gennaio ma solo 1/4 di pastiglia cioe’ 4mg
anziche 15 mg e non tutti i giorni, Un giorno si e uno no circa.
Vorrei smettere e di base non saprei come fare lo scalaggio visto che ne prendo comunque cosi poca.
Quando la prendo che ho la crisi mi fa’ stare meglio.
Pero non vorrei diventarne dipendente e spero di non esserlo diventato.
Qualche suggerimento?
Mi sto introverttendo a leggere tutte ste brutte storie.
Buongiorno Domenico, in generale la dose che prende lei è molto bassa e a giorni alterni quindi la dipendenza se c’è è minima e facile da togliere. Il problema è capire di quali crisi parla perchè se ne ha bisogno è difficile sospenderne l’uso.
Buongiorno dottore, ho 42 anni, in merito ad un’ansia con panico ho assunto per 7 anni e mezzo Sertralina da 50mg una volta al giorno , in realtà non sono mai stato seguito da uno psichiatra, ma solo dal mio medico di base e quindi nessuno mi ha mai consigliato di smettere o di farmi seguire da un analista.
A novembre 2019 ho deciso io di smettere con una grande forza di volontà, l’ho fatto anche bruscamente ovviamente con tutte le ripercussioni del caso, nel mentre mi sono appoggiato ad uno psicologo facendo passi da gigante. Adesso a distanza di un anno e 5 mesi ho spesso momenti di confusione, ansietta/inquietudine o ansia anticipatoria che tampono al bisogno con 5/8 gocce di Alprozolam.
La mia domanda è questa:
Questi stati ansiosi con confusione ecc, possono essere legati ancora ad un’astinenza da Sertralina dopo 17 mesi dalla sospensione o da quello che si dice sindrome da rimbalzo?
La ringrazio molto
No, dopo tanto tempo così è più che altro un ritorno della sua sintomatologia, quella che 8 anni fa l’ha spinta a curarsi.
Buongiorno, per depressione maggiore da 1 anno assumo Escitalopram. Da 20 giorni sto scalando il farmaco in gocce dal dosaggio di 5 mg (1 goccia ogni 4-5 giorni), ma a un passo dal toglierlo ho un riacutizzarsi dei sintomi per cui ho iniziato ad assumerlo. Domanda: meglio levarlo del tutto subito o risalire a 4-5 mg e ricominciare lo scalaggio daccapo? Ma che senso avrebbe, se tanto il farmaco va sospeso?
Se sopporta il malessere dell’astinenza, meglio. Decida lei quanto sopportabile è
Altrimenti dovrei risalire col dosaggio e ridiscendere quanto lentamente?
Quanto dura questa fase di astinenza, Dottore?
Per queste cose dettagliate dovrei conoscerla almeno via skype, ognuno ha i suoi tempi e modi.
Dottore, ieri ho parlato col mio medico di base e mi ha suggerito di scalare 1 goccia al mese, proprio per dar tempo al mio organismo di riadattarsi alla nuova situazione. E’ plausibile che così facendo il distacco dal farmaco sarà indolore e senza grossi scompensi?
Buongiorno, sembra che sia controproducente uno scalaggio così lento; la scienza dice che per togliere un antidepressivo bisogna impiegarci da 1 a 3 mesi e non dippiù.
Salve dottore, mi ritrovo considerando tutti i vari articoli sul blog con tutto quello che ha scritto, compreso questo
Purtroppo io ho un brutto passato alle spalle, fatto di lunghi periodi passati a casa, ansie scolastiche, contesto familiare con malati in casa, ho sempre vissuto “maluccio”. Quando ancora non ero in depressione ma avevo una fortissima ansia per ogni minima cosa mi ritrovai sotto mia richiesta al CSM dopo un forte caso d’insonnia, e subito mi venne prescritta la coppia ansiolitico + antidepressivo, che ora trovandomi d’accordo anche con lei mi pento tantissimo di aver preso, l’ansiolitico al bisogno mi ha sicuramente aiutato ma a 18 anni non ero depresso, era l’ansia a bloccarmi, ma le forze in casa le avevo tranquillamente, non mi sono mai trovato ad esempio a non lavarmi i denti per mesi come è successo poi soltanto dopo. Sono stato sotto vari antidepressivi fino ad adesso (22 anni) senza però mai riuscire o provare a migliorare la mia vita, e così ho buttato tutto sotto al tappeto perché non potevo permettermi una psicoterapia e coi farmaci stavo “bene”. I problemi che mi hanno sempre afflitto riguardo i farmaci sono stati la totale soppressione della libido, in alcuni casi problemi al collo e l’aumento di peso. Di cui il primo è stato veramente un paradosso, perché un 18enne che voleva cambiare almeno il minimo nella sua vita dopo tanti anni di solitudine, si è trovato per anni a perdere anche uno dei suoi istinti primari cosa che mi ha spinto poi ad allontanarmi ancora di più dai coetanei perché se non mi ci trovavo prima, figuriamoci dopo ciò, mi sentivo un vecchio. Negli anni ho assunto Mutabon, Mirtazapina e Cipralex, tutti inizialmente mi hanno fatto stare bene ma poi visto il mio contesto deprimente a un certo punto non mi sentivo depresso, ma apatico, perché per quanto mi sembrava di star bene in superficie (mangiavo ecc…) la mia vita ha continuato ad essere spenta e vuota.
Ciò mi ha portato alla fine dei 21 anni ad avere poi una crisi esistenziale (forse anche causa Covid e tante riflessioni) e decisi di sospendere il Cipralex di botto, ovviamente decisione sbagliata, che mi ha portato diciamo a vivere tutti i problemi della FASE 1, anche se dopo anni miracolosamente riacquistai un minimo di funzioni sessuali (inutile in quel contesto ovviamente). Contattai uno psichiatra che mi fece sostituire le 15 gocce di Cipralex e le 15 gocce di Rivotril che prendevo entrambi prima di dormire ormai dai 20 anni con 5 gocce a pranzo e 10 alla sera di Surmontril, scalando invece il Rivotril fino ad una sola compressa di 0,5 mg nell’arco di 3 mesi.
Dopo poco ricomincio a stare bene, l’ansia sparisce di nuovo, mangio come una volta (ma almeno non ho la fame chimica del Cipralex), ho le forze e la concentrazione anche se il Surmontril appena assunto mi spegneva più degli altri farmaci ma il problema di fondo rimaneva, cambiato terapia ma gli effetti collaterali erano quasi tornati tutti, io continuavo a vivere male non riuscendo a muovermi dal mio pantano ero punto e a capo. Decido di ricontattare lo psichiatra, ma stavolta voleva aggiungermi il Prozac e poi scalare soltanto dopo e lentamente il Surmontril perché “mi aiutava a dormire”.
Mi sembra assurdo anche perché comunque col solo il Surmontril io stavo bene su tutti i fronti, e di rischiare così non mi andava, quindi rifiuto.
Così decido di scalare di nuovo da me, ma stavolta lentamente, 1 goccia al mese, da Agosto 2020.
Al tempo assumevo quindi la compressa di 0,5 mg di Rivotril a notte più le 15 gocce di Surmontril nell’arco della giornata.
Col passar del tempo il tono dell’umore si era abbassato, è vero, ed infatti mi sono ritrovato più volte a trascurare la mia salute (lavarmi o altro) ed ad avere nebbia mentale e problemi a concentrarmi o voglia di stare molto a letto. Il problema è nato quando sono arrivato a prendere da 8 gocce a 7, infatti mi sono bloccato lì. Non ho problemi a dormire, ma ogni volta che mi sveglio, le prime due ore le passo in uno stato completo d’agitazione/ansia generalizzata. Non voglio alzarmi da letto a causa di un sacco di paure (motivate eh, i miei problemi, ma comunque che non avranno a che fare con quel determinato giorno) i pensieri si fanno spaventosi e ho sempre nausea. Poi man mano mi calmo, mi alzo, mi faccio una doccia per riprendermi e la giornata passa, durante la quale a volte ho stati (credo?) di depressione, cioè di colpo si vede che mi rallento, voglio solo stendermi ecc… e a volte mi prende invece l’ansia a caso dove sono forse anche troppo attivo cerebralmente.
Ho notato però, che a volte, non sempre, mi sembra di entrare in uno stato d’ansia immotivato anche quando prendo i farmaci prima di dormire, cioè a volte ho l’impressione che sia la stessa assunzione delle 7 gocce di Surmontril e il Rivotril a mettermi ancora più in agitazione, magari a bassa dose il primo fa quest’effetto qui e non vorrei mi stessi creando problemi da solo. Per quanto riguardo questo dubbio in particolare sarei anche disposto a contattarla per una mini consulenza. Anche perché mi sono praticamente ritrovato con qualcosa che nei commenti dice spesso, il più è successo dalla metà dose. E c’è anche la compressa da 0,5 mg di Rivotril e lei asserisce che può peggiorare lo stato depressivo, quindi sì mi trovo molti dubbi.
È che in parte mi sembra di essermi risvegliato da un lungo sonno durante anni, a 20 anni facevo psicoterapia, c’erano più soldi in casa, ma ero completamente imbottito e non riuscivo a riconoscere più nessuna mia emozione, mi si chiedeva quando provavo ansia o altro ma ormai non la provavo proprio più e non si riusciva a lavorarci su, infatti la mia psicoterapeuta del tempo pensava addirittura io non avessi alcun problema. Ed infatti me ne andavo in giro tranquillamente senza curarmi dello sguardo di nessuno, né del futuro, stavo in una bolla dove contava la felicità a breve termine (il gelato al bar, l’uscita al parco, ovviamente tutto in solitaria perché i problemi d’autostima rimanevano), ma allo stesso tempo non riuscivo a concentrarmi su nulla, ero un mezzo zombie. Le ansie che provo ora mi hanno spronato a chiedere aiuto, tanto che forse avrei trovato qualcosa da provare, un periodo abbastanza lontano da casa mia ospitato da un amico per cercare di ritrovare un po’ di autonomia tramite qualche supporto o corsi di formazione, sperando in un po’ di fortuna. Ma ora sono così suscettibile a tutto che ho paura di fallire o essere valutato male da chiunque mi dovrà inserire in questo percorso, sfortunatamente tutte queste cose da affrontare stanno per coincidere nel periodo della mia vita in cui sia mai stato meno coperto dai farmaci, ed invece quando non dovevo affrontar nulla ero pieno ed infatti l’energia extra se ne andava con perdite di tempo. Viaggiavo tranquillamente ed ora ho invece ho ansia anche a prendere un treno a lunga percorrenza per raggiungere questo mio amico perché quest’ansia generalizzata mi spaventa. Allo stesso tempo se non avessi scalato forse non avrei chiesto nemmeno disperato aiuto.
La tentazione di risalire a 15 gocce di Surmontril per iniziare questo percorso, è alta. Non capisco se la mia è una causa persa ormai senza farmaci, o se sono recuperabile, ma già so che ovunque io potrei andare spendere soldi mi verrebbe prescritto l’ennesimo antidepressivo o rialzato questo, ma dopo quasi 5 anni di farmaci…
Grazie mille se vorrà leggere, altrimenti per chiunque, se non vi servono davvero sul momento non iniziate con gli psicofarmaci se potete, molte volte diventano una pezza per una situazione che nessuno si vuole applicare a risolvere (e purtroppo lo stato manca, soprattutto in alcuni CSM di determinate zone) e dopo con gli anni vi ritroverete a pagarne lo scotto perché non verrà mai il momento in cui se ne potrà uscire tranquillamente tranne eventuali botte di fortuna, anzi nel mio caso mi sono completamente disinteressato dei miei problemi
Grazie Pondi del suo racconto, se vuole posso provare ad aiutarla.