Quetiapina, un antidepressivo atipico

Quetiapina è classificata tra gli antipsicotici di nuova generazione insieme ai noti Olanzapina, Risperidone, Clozapina e altri perchè, a dosaggio alto, è in grado di mitigare i sintomi delle psicosi quali deliri e allucinazioni. Tuttavia Quetiapina è nota al grande pubblico perché, se utilizzata a basso dosaggio, può lenire comuni disagi psico-emotivi quali ansia e insonnia; pochi sanno invece che Quetiapina ha anche importanti proprietà antidepressive e può essere utilizzata per tale indicazione sia da sola o più spesso in aggiunta alla consueta terapia antidepressiva (sertralina, paroxetina, fluoxetina, venlafaxina, ecc.).

Ma come può un antipsicotico con proprietà sedative funzionare da antidepressivo?

Quetiapina, come tutti gli antipsicotici di nuova generazione, è in  grado di stimolare la trasmissione dopaminergica e noradrenergica nella corteccia prefrontale e limbica e quella serotoninergica in regioni del cervello strategiche per l’umore; essa però possiede queste proprietà in modo nettamente superiore alle altre molecole antipsicotiche della stessa categoria. Da notare che l’effetto antidepressivo di Quetiapina compare già dopo 4 giorni di trattamento mentre per i comuni antidepressivi bisogna attendere 3 settimane circa.

Essa infatti:

  • Riduce di numero (down-regolation) gli auto-recettori serotoninergici inibitori presinaptici 5-HT1A posti sui neuroni del rafe mediano (una regione del cervello appena sopra il midollo spinale), neuroni che sono i maggiori produttori di serotonina; tali autorecettori 5-HT1A hanno fisiologicamente la funzione di frenare l’eccessiva liberazione di serotonina dai neuroni del rafe con un meccanismo a retroazione negativa: Quetiapina è in grado di togliere tale freno e consentire il raggiungimento in sede sinaptica di una concentrazione sovra-fisiologica di serotonina che andrà a stimolare intensamente certi gruppi di neuroni postsinaptici critici per l’umore con cui i neuroni del rafe mediano contraggono sinapsi.
  • Stimola i recettori 5-HT1a postsinaptici e inibisce i 5-HT2a posti sui neuroni della corteccia prefrontale e limbica potenziando indirettamente in tali regioni la trasmissione dopaminergica; bloccando Quetiapina in queste stesse regioni solo debolmente i recettori dopaminergici, il risultato netto è un aumento della trasmissione dopaminergica.
  • Blocca in modo potente i recettori adrenergici Alfa 2 (come fa anche Mirtazapina) col risultato di incrementare la liberazione di noradrenalina in regione prefrontale e più debolmente di serotonina dai nuclei del rafe mediano.
  • Inibisce fortemente il recettore 5-HT7 (come amisulpride) col risultato di migliorare l’umore e calmare l’ansia
  • Un effetto peculiare di Quetiapina (in realtà del suo principale metabolita attivo, la Norquetiapina) è, sorprendentemente, di inibire fortemente la ricaptazione della noradrenalina in regione prefrontale (mentre è un debolissimo inibitore della ricaptazione della serotonina): questo aumento di trasmissione noradrenergica è antidepressivo e viene rinforzato dal blocco dei recettori 5-HT2C che produce un aumento sinergico della concentrazione di noradrenalina prefrontale.
  • Inibisce il recettore istaminergico H1 aumentando la liberazione di serotonina dai neuroni del rafe mediano
  • Inibisce la stimolazione dei recettori NMDA da parte del glutammato (come fa eschetamina, un antidepressivo rapido salvavita) favorendo così la liberazione di serotonina dai neuroni del rafe
  • Svolge azione antiossidante sui neuroni del cervello
  • Contrasta la neuro-infiammazione provocata dalla liberazione di citochine, detta neuro-infiammazione (molto attuale in tempi di Covid) che porta a calo di neurotrasmettitori critici come dopamina e serotonina
  • Abbassa entro 1 settimana il livello di cortisolo circolante, notoriamente troppo alto nei pazienti depressi; questo consente al fattore di crescita neuronale BDGF di restaurare regioni cerebrali critiche per l’umore come l’ippocampo, danneggiate da varie cose tra cui lo stress cronico. Da notare che, dopo 1 settimana di trattamento, i comuni antidepressivi, all’opposto di Quetiapina, fanno salire il livello di cortisolo (in accordo con la loro nota e sgradevole azione ansiogena della prima settimana), livello che poi scenderà dopo circa 3 settimane quando comincerà l’azione terapeutica sull’umore.
  • Migliora la respirazione cellulare dei neuroni critici per l’umore e assai vulnerabili allo stress cronico come i neuroni della corteccia prefrontale e dell’ippocampo. Tale respirazione cellulare avviene nei mitocondri, organelli intracellulari preposti alla produzione di energia i quali spesso sono malfunzionanti nelle malattie mentali; il DNA mitocondriale che codifica per gli enzimi della catena respiratoria è ereditato esclusivamente dalla madre e questo rende ragione del perchè certi disturbi mentali si ereditino molto più facilmente dalla madre che dal padre.
  • Migliora la trasmissione GABAergica nell’ippocampo un po’ come fanno le benzodiazepine ma senza dare i disturbi cognitivi di queste.

Da ricordare poi che Quetiapina è solo debolmente anticolinergica e quindi a basso dosaggio provoca pochi disturbi come stipsi, bocca asciutta, tachicardia, difficoltà alla minzione. Inoltre dà pochi effetti collaterali di tipo extrapiramidale come tremori o rigidità perché è solo debolmente anti-dopaminergica sui neuroni del corpo striato.

Per concludere, Quetiapina al dosaggio dai 50 ai 200 mg, è in grado di incrementare la trasmissione dopaminergica, noradrenergica e serotoninergica configurandosi quindi come un antidepressivo, almeno teoricamente, più completo e bilanciato dei tradizionali antidepressivi serotoninergici SSRI che essendo selettivi per la serotonina, poco risolvono soprattutto nelle depressioni di vecchia data ormai resistenti ai comuni trattamenti antidepressivi.  

NOTA IMPORTANTE:

Vorrei comunque fosse chiaro che c’è una certa differenza tra la teoria farmacologica di neurotrasmettitori e recettori che crea aspettative superlative sull’efficacia antidepressiva di Quetiapina e la realtà clinica concreta (che è quella che vale dippiù) che invece ne ridimensiona l’efficacia antidepressiva. In generale, a bassi dosaggi compresi tra 50 e 200 mg/die, Quetiapina può esercitare un effetto antidepressivo di tipo rasserenante su alcuni soggetti con depressione fortemente ansiosa però tale effetto antidepressivo non ha nulla a che vedere con l’effetto “felicità” che può dare un antidepressivo tradizionale (tipo paroxetina o clomipramina o sertralina ad esempio) dove il soggetto si può sentire davvero euforico. Quetiapina anche a basso dosaggio, ha pur sempre un effetto sedativo, di calma, di maggiore serenità ma ben lontano dall’euforia attiva che può dare un antidepressivo. In molti soggetti poi, l’effetto sedativo di Quetiapina anche in piccole dosi è sgradevole e aggiunge stanchezza e svogliatezza all’umore già basso. In generale, ricordatevi sempre che se la depressione è davvero grave cioè è una malattia (una piccolissima parte delle depressioni) allora sia gli antidepressivi che Quetiapina o una loro associazione sono un toccasana e il soggetto si sente rinascere come un naufrago che trova uno scoglio. Nelle depressioni lievi e medie invece, c’è una grandissima variabilità di risposte soggettive che vanno da un maggior benessere ad un peggioramento dei sintomi. 

Riferimento bibliografico: “The use of quetiapine in the treatment of major depressive disorder: Evidence from clinical and experimental studies di Zuleide Maria Ignácio e altri (2018)

A. Mercuri

14 commenti

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  1. Filippo
    Filippo dice:

    Salve dottore, complimenti per i suoi articoli, sempre molto interessanti ed esaustivi; secondo lei la quetiapina può giovare in un disturbo d’ansia generalizzata piuttosto debilitante in combinazione con sertralina e aiutare a trattare alcuni sintomi residui? Oppure esistono altri farmaci più indicati? La ringrazio

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  2. Flavio
    Flavio dice:

    Buongiorno, un dosaggio di 25mg preso per dormire può dopo un anno di assunzione portare a mancanza di energie e apatia?

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    • Angelo Mercuri
      Angelo Mercuri dice:

      Potrebbe essere, 25 mg di Quetiapina hanno solo un effetto antistaminico e null’altro quindi tutto ciò che ho esposto sopra vale poco. Alle volte l’insonnia è una compensazione di un cervello che reagisce ad uno stato depressivo latente cui non vuole cedere: se rompi il compenso dormendo con una sostanza chimica, l’umore può andare giu.

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      • Flavio
        Flavio dice:

        Grazie dottore della risposta. Nel mio caso l’insonnia era dovuta ad ansia e pensieri “ossessivi”. La quetiapina mi fa dormire ma mi causa una stitichezza cronica che combatto assumendo quotidianamente bustine di fibra alimentare e lassativo osmotico. Nonostante questo l’intestino non è mai completamente svuotato, la pancia è gonfia e in un anno ho dovuto ricorrere per 3 volte al clistere. Avendo letto dell’anafranil come ottimo farmaco per ansia e pensieri ossessivi mi chiedevo se passando dai 25mg di quetiapina a 10 o 20 mg di anafranil è quasi scontato che dovrei sperimentare ancora la stitichezza oppure non è detto.

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  3. Simone
    Simone dice:

    Salve dottore non comprendo come va usata per avere u. Effetto stabile durante la giornata:es25 mattina 25 pranzo 25 cena o come grazie infinite dottore

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      • Simone
        Simone dice:

        Grazie dottore per la considerazione:ma che differenza c’è da pronto a rilascio ?forse 25 per umore bassso sono pochini che dice ?

        Rispondi
        • Angelo Mercuri
          Angelo Mercuri dice:

          Si, fino a 25 mg quetiapina è solo un forte antistaminico per dormire meglio e basta. Gli studi da cui ho tratto il mio articolo parlano di dosaggi efficaci per la depressione, compresi tra 50 e 200 mg.

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          • Simone
            Simone dice:

            Sono molto incuriosito a questa molecola le faccio l’ultima domanda!quindi si potrebbe prendere di sera a 25 e mattina a 50 e magari pomeriggio a 50 o magari basta solo il 50 della mattina grazie infinite per la disponibilità poi facciamo una videochiamata per un confronto più preciso

          • Angelo Mercuri
            Angelo Mercuri dice:

            Buongiorno, deve ricordare che di suo Quetiapina è un farmaco antipsicotico quindi fortemente sedativo. Se dà un effetto piacevole e antidepressivo è comunque un benessere tranquillo accompagnato da sedazione e non da energia. Se uno è molto ansioso e depresso oppure assediato dai deliri può andare bene anche l’assunzine diurna ma se uno vuole solo riposare meglio allora lo prenderei solo alla sera, 25 o 50 mg. Se una persona normale prende 50 mg di Quetiapina al mattino, non ha più voglia di far nulla.

  4. Carlo
    Carlo dice:

    Buon giorno dottore, si evince che quetiapina a questi dosaggi sia addirittura benefica e curativa e non si limiti unicamente a spegnere i sintomi depressivi in quanto capace di attività antiossidante,anti infiammatoria ,anti parkinson, promuovendo la neurogenesi nell’ippocampo e molte altre azioni virtuose…considerato tutto ciò sembra assolutamente vantaggiosa l’assunzione di quetiapina in persone che soffrono di depressione maggiore di lunga data,cronica e sicuramente invalidante visto che è compromessa quasi completamente l’iniziativa e la motivazione…praticamente inibita continuamente l’attività della corteccia prefrontale …ben venga una sostanza realmente curativa in quanto rigenerante i mitocondri e soprattutto la neurogenesi ippocampale , fondamentale poi per non incorrere in ulteriori problemi come demenza ,parkinson…Per cui ne deduco che io stesso sarei folle a rinunciare a questo benefico farmaco visto che dopo aver smesso completamente antidepressivi e “stabilizzatori” vari -praticamente assunti tutti con scarsissimi benefici- mi ritrovo oggi -dopo una decina d’ anni di completamente astinenza dagli psicofarmaci – al punto di partenza cioè affetto da depressione medio -grave in quanto anedonica con attività della corteccia prefrontale quasi del tutto azzerata : zero motivazione,programmazione, infuturazione,pianificazione,programmazione…in pratica a 50 anni invidio 70-80 enni che colgo enormemente più attivi di me che trascino le mie giornate senza voglia e programmazione e che mi risulta difficile e penoso addirittura alzarmi da letto alla mattina. Logicamente disoccupato di lunga durata,anche perché per occuparsi serve iniziativa che ripeto nel mio stato di malfunzionamento cronico decennale è gravemente compromessa e quasi del tutto assente. Grazie

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    • Angelo Mercuri
      Angelo Mercuri dice:

      Si, potrebbe provare con Quetiapina ma non è detto che su di lei funzioni, funziona solo in un certo numero di casi. In generale nelle depressioni di vecchia data croniche, quello che manca è la dopamina; io in tali caso mi trovo bene con Amantadina che è un dopaminergico. Nelle depressioni croniche spesso funziona anche litio in piccole dosi (ben lontane da quelle tossiche).

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